Potrà esercitare solo chi è regolarmente iscritto all’albo, cioè che ha superato un esame. A marzo allo scritto si sono presentati in 800 e lo hanno passato in 8
Sono sempre più i calciatori che decidono di farsi rappresentare da persone di famiglia. Così, sempre più spesso, al posto di agenti professionisti troviamo papà, mamme, fratelli, mogli.
Un fenomeno che però è destinato a scomparire con l’entrata in vigore del registro degli agenti sportivi. La deadline è il 31 dicembre. Se non ci fosse stata la proroga di sei mesi, il nuovo regolamento sarebbe stato in vigore già in questa sessione di calciomercato, invece bisognerà attendere quella invernale.
Dal primo gennaio 2020, i calciatori potranno essere rappresentati solo da un agente regolarmente iscritto all’albo. Vuol dire, spiega il Corriere della Sera, che dovrà aver superato un esame. Come accadeva prima della deregulation stabilita dalla Fifa di Blatter nel 2015.
Dal punto di vista tecnico sarà una rivoluzione, ma non significa che non sarà possibile aggirare la norma.
L’agente senza licenza, spiega il quotidiano, potrebbe continuare a trattare segretamente in prima persona con i club, per poi affidarsi a un agente riconosciuto per la parte ufficiale dell’affare.
Occorrerà una sorveglianza rigida. Ma almeno un passo è stato compiuto. Se gli agenti “di famiglia” vorranno continuare ad occuparsi degli interessi dei propri familiari, dovranno
“mettersi sui libri e studiare diritto privato, diritto commerciale e diritto sportivo. Che sarebbe poi il minimo, visto che in fondo si devono occupare di contratti. All’esame scritto di marzo, il primo dopo l’introduzione della legge, allo scritto si sono presentati in 800. L’hanno passato in 8”.