Puntualmente, tra giugno luglio e agosto, uno dei calciatori accostati al Napoli improvvisamente subisce una frenata. E compaiono loro: i famigerati diritti d’immagine
Il buco nell’ozono, il cambiamento climatico, le avvertenze per gli anziani nei giorni d’afa e ovviamente i diritti d’immagine. L’unica novità è rappresentata da Greta. Ma tra poco anche lei avrà i diritti d’immagine. Se non li ha già.
I tuffi a cufaniello, le file in autostrada, le gare a chi sputa più lontano i semi di anguria, e i diritti d’immagine. Il Cornetto Algida, il dj in spiaggia, le piste di biglia, tuo figlio che ti chiama a squarciagola dal mare per mostrarti il suo ultimo tuffo alla Louganis, e i diritti d’immagine.
E la chiamano estate quest’estate senza te. E le chiamano notti queste notti senza te. E i diritti d’immagine.
Che estate sarebbe senza i diritti d’immagine. Puntualmente, tra giugno luglio e agosto, uno dei tanti calciatori accostati al Napoli improvvisamente subisce una frenata. E compaiono loro: i famigerati diritti d’immagine.
Che poi non sia così, interessa esclusivamente ai tossici di fact-checking. A quelli che ancora credono all’informazione e ai suoi compiti. E’ in fondo il vero motivo per cui Rino Gaetano era ed è figlio unico.
E quindi mentre James Rodriguez vuole solo Napoli, il povero Lozano non ce la farebbe ad approdare a Fuorigrotta. Ha trovato di fronte uno scoglio insormontabile. Che sta lì, imperituro, in mezzo ai marosi del calciomercato.
Se non fosse passato a miglior vita, Stanely Kubrick lo avrebbe confessato: il monolite nero altro non rappresenta che i diritti d’immagine. E sarebbe l’ennesima conferma del carattere visionario del regista che in molti accreditano come papponista.
Caro Lozano, ci sei finito dentro pure tu. Come gli insetti in quegli aggeggi infernali che fanno bella mostra di sé in qualche locale. Tac, rumore sordo. Chi era? Lozano.
