Galliani: «Pirlo? Era allenatore quando giocava, il campo non tradisce»

Al CorSport: «Se dovessi definirlo con una sola parola direi intelligente. E poi era uno che studiava, Andrea studiava. L’avversario, il contesto, le situazioni».

Al CorSport: «Se dovessi definirlo con una sola parola direi intelligente. E poi era uno che studiava, Andrea studiava. L’avversario, il contesto, le situazioni».

Il Corriere dello Sport intervista Adriano Galliani, ex amministratore delegato e vice presidente del Milan di Berlusconi. Il tema è la nomina di Andrea Pirlo sulla panchina della Juventus.

«Era allenatore quando giocava, e il campo non tradisce. Se dovessi definire Andrea con una sola parola direi intelligente. E’ l’aggettivo lo riassume alla perfezione. E poi era uno che studiava, Andrea studiava. L’avversario, il contesto, le situazioni».

Si dice sicuro che «alla Juve farà benissimo».

Galiani parla anche del suo Milan. Ha anticipato una tendenza, dice, quella dell’allenatore identitario: Ancelotti, Seedorf, Inzaghi, Gattuso.

«E Brocchi. E Leonardo, Sheva, Oddo, Stam, Stroppa, Nesta, Donadoni. Siamo stati una scuola di vita. Aggiungerei De Zerbi e D’Aversa, che sono cresciuti da noi. Qualcuno se ne dimentica. E Gilardino, al quale ho detto di farsi prendere da una società forte. E Rijkaard, lo stesso Van Basten, ma non mi faccia passare per presuntuoso».

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