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La Juventus e chi la ama non provano imbarazzo a giocare così? (Gazzetta)

Allegri non ha schierato un pullman davanti alla porta di Szczesny, ci ha messo anche i furgoni dei magazzinieri.

La Juventus e chi la ama non provano imbarazzo a giocare così? (Gazzetta)
Mg Firenze 05/11/2023 - campionato di calcio serie A / Fiorentina-Juventus / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Fabiano Parisi-Filip Kostic

Ora è il turno della Juventus di Allegri. Prima Lukaku, poi Sinner, alla Gazzetta amano i tormentoni. E adesso è il turno della squadra di Allegri già presa di mira dopo la vittoria a San Siro contro il Milan, adesso succede di nuovo dopo aver vinto a Firenze 1-0.

La Juventus, perfetta nell’organizzazione difensiva, ha rinunciato completamente a giocare. Allegri non ha schierato un pullman davanti alla porta di Szczesny, ci ha messo anche i furgoni dei magazzinieri. Il Lecce all’Olimpico, al confronto, sembrava il Milan di Sacchi. Ci sono dati che, solo a snocciolarli, imbarazzano. Uno soprattutto, al di là del possesso palla costantemente sotto il 30%, fotografa bene il match: 50 cross subiti e 5 fatti.

Naturalmente, alla fine, Allegri aveva il sorriso di un bambino la mattina di Natale: l’apoteosi del corto muso. La Juve non espugnava Firenze in campionato dal 2018 (c’era lui) e non raccoglieva così tanti punti (26) dall’ultimo scudetto 2019-20 (29). È secondo a soli 2 punti dall’Inter vice-campione d’Europa. I numero fanno la ola a Max: ha ragione lui. Ma davvero non si può vincere in un altro modo? Davvero è necessario tenere fuori Vlahovic e togliere Chiesa dopo averlo intristito in lunghe attese senza palla? Davvero chi ama da sempre la Juve si accontenta delle classifica e non prova imbarazzo davanti a una Signora così sottomessa e lontana dall’autorevolezza della sua storia?

L’AVEVA GIÀ SCRITTO DUE SETTIMANE FA IN OCCASIONE DI MILAN-JUVE 

La Juventus rinuncia volontariamente a tutte le cose che in genere portano a una vittoria: pressing, azione manovrata, attacco di massa. Niente. Allegri si tiene aperta una sola opzione: lancione per Milik e Kean. Come sperare di diventare ricchi giocando un gratta e vinci ogni tanto.

La seconda volta che McKennie perde tempo su una rimessa laterale (nel primo tempo!), il dubbio sorge spontaneo: legittime tutte le strategie e tutti i sistemi di gioco, ma la Juve, regina degli scudetti, non s’imbarazza a giocare a San Siro come una neopromossa? Ma proprio in quel momento, 40’, il gratta e vinci di Allegri paga. Lancione per Kean, bravissimo a indirizzare la palla verso la porta con un colpo di tacco. Sciagurate invece la lettura e la gestione del pericolo da parte di Thiaw che abbatte l’attaccante: rosso inevitabile. Cambia il mondo a San Siro.

Allegri, in superiorità, ritiene di non smontare la difesa a 3 (contro il solo Jovic) e di non cercare il k.o. con una Juve più offensiva. Ma riesce a portare a casa i 3 punti e a concedersi lo spettacolino da tecnico furioso che gli piace tanto: via la giacca, via la cravatta, urlacci in camicia… Si rilasserà tra martedì e mercoledì in poltrona, godendosi la concorrenza da scudetto che lotterà e si stancherà in Europa. Sul calendario ha già messo un cerchiolino rosso al 26 novembre: Juve-Inter. Quel giorno ne sapremo di più su questa Juve brutta, ma, a suo modo, irresistibile.

 

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