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Spalletti: «Prima di prendere Kim e Kvara anche De Laurentiis aveva dubbi, ci sentivamo di sera…»

Al Premio Bearzot: «L’euforia può essere il peggior nemico, ma i miei calciatori sono fatti di una pasta diversa. Ogni volta che temo cali di attenzione, mi rassicurano»

Spalletti: «Prima di prendere Kim e Kvara anche De Laurentiis aveva dubbi, ci sentivamo di sera…»
Napoli's Italian coach Luciano Spalletti looks on prior to the Italian Serie A football match between Salernitana and Napoli on January 21, 2023 at the Arigis stadium in Salerno. Filippo MONTEFORTE / AFP

L’allenatore del Napoli, Luciano Spalletti, ha ricevuto il Premio Bearzot. Questa mattina la cerimonia di consegna della XII edizione del premio nazionale, organizzato dall’Unione Sportiva Acli con il patrocinio della Figc, presso la Sala dei Baroni al Maschio Angioino di Napoli. Ad assegnare il Premio è una giuria presieduta dal presidente della Federcalcio, Gabriele Gravina, e dal numero uno dell’Us Acli, Damiano Lembo, e coordinata dal caporedattore sport Ansa, Piercarlo Presutti.

Di seguito le dichiarazioni di Luciano Spalletti.

«Avevamo parlato dell’indifferenza di quando sono arrivato per dei risultati che non erano così accettabili dalla città. C’era bisogno di compattarsi e fare un corpo unico per affrontare le difficoltà. Euforia controllata? Ma avete visto quanto è bella Napoli? Io ho deciso di vivere a Castel Volturno perché da com’è bella Napoli non si può guardare. Ci
sono cose talmente belle che poi uno si impressiona e gli occhi diventano tutti azzurri. Anche i calciatori ora bisogna che siano bravi perché rischiano con un po’ di euforia per i risultati di sentirsi appagati e questo è il peggior nemico che ci possa succedere. Ma tutte le volte che tento di fare dei discorsi quando ho timore cali l’attenzione, loro tutte le volte mi guardano a fine partita il giorno dopo come a dire: hai visto che non è così? Sono davvero fatti di una pasta diversa. Champions? Questa è una cosa che va vissuta totalmente e non vediamo l’ora di andarci a confrontare. Sono cose bellissime che non ho mai vissuto in 64 anni. Anche i calciatori devono stare attenti. Il tempo passa per non ripassare più e queste partite sono bellissime. Fisicamente la squadra sta bene, ho uno staff di prim’ordine grazie al presidente. Penso sia fondamentale capire che in queste partite non si porta dentro il passato perché ti vestono al meglio con tutte le tue qualità e difficilmente non le riproponi dentro la partita. Noi non possiamo portare questo minimo vantaggio in campionato. Si riparte da zero. Da zerissimo».

Spalletti continua:

«Era una delle qualità di Bearzot, questa. Lui è stato progenitore, fonte di ispirazione della nostra categoria. Dicevano fosse testardo ma io lo vedevo coerente rispetto alla conoscenza del suo lavoro. Kim e Kvaratskhelia subito pronti? Questo dubbio lo aveva anche De Laurentiis. Prima di prenderli ci sentivamo di sera, su Kvara io ho lavorato in Russia e qualche domanda a qualche amico l’ho fatta. De Laurentiis mi esprimeva alcune perplessità sulla differenza tra i campionati ma oggi i confini calcistici sono più sottili, è più facile riuscire ad entrare subito in un programma e in un modo di valutare differente a quello di prima. Napoletanità? Questo si percepisce anche stando al di fuori quando si vedono le immagini del Napoli e di Maradona e diventa forzato il dover assorbire e reggere una certa pressione che fa parte di amore e di passione. Qui si vive per il calcio, ma questo è ancora il tempo del lavoro, è un patto con la squadra e loro ce l’hanno bello chiaro. Poi si vedrà se si festeggeràDobbiamo stare attenti a non fare torti al resto della squadra. Se parliamo di calcio moderno, Di Lorenzo ha questa qualità di saper svolgere più compiti in più ruoli. Di Lorenzo è un difensore incredibile, quando costruisce ha qualità e si aggiunge ai centrocampisti dentro al campo, quando va davanti con le sue incursioni è uno che evidenzia più sforature sulla linea avversaria. Dentro questa qualità individuale c’è la crescita dei calciatori e insieme si diventa una squadra fortissima. In chiusura dico ai bambini che se si va a scuola si palleggia meglio...».

 

 

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