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Pozzovivo: «Ricordo tutti i dettagli dell’auto che mi investì, è un trauma che porterò sempre con me»

Alla Gazzetta: «In allenamento la paura di incontrare macchine fuori controllo è rimasta. Quando vivi certe situazioni non ti abbandonano più».

Pozzovivo: «Ricordo tutti i dettagli dell’auto che mi investì, è un trauma che porterò sempre con me»

La Gazzetta dello Sport intervista Domenico Pozzovivo. A 40 anni ha superato le fratture («dopo la ventesima ho smesso di contarle»), ha convissuto con due paurosi incidenti – al Giro 2015 e nel 2019 investito da un’auto durante un allenamento in Calabria – e non ha mai mollato. Anche quando quest’inverno è rimasto senza squadra tanto che
«ho anche pensato di dover smettere». Fino alla svolta: il contratto per un anno con la Israel Premier Tech arrivato a
inizio marzo. Ieri, nella 3a tappa della Settimana Internazionale Coppi&Bartali con arrivo a Forlì, è arrivato il secondo posto al termine di una fuga a tre.

Dove trova la voglia di correre ancora dopo il pauroso incidente del 2019? Pozzovivo:

«Quell’episodio è stato un crocevia importante. Ho convissuto con la consapevolezza di perdere anni buoni dove potevo raccogliere molte soddisfazioni. Questa mia testardaggine nel voler continuare è dettata anche da questo, dal desiderio di riprendermi qualcosa. Certo, con le dovute proporzioni. Allora potevo ambire a qualche vittoria e podi, ora mi accontento anche di una top ten».

La carriera di Pozzovivo è stata segnata anche dall’incidente di Genova al Giro del 2015.

«Quello ha avuto conseguenze quasi nulle a livello psicologico perché non ho mai ricordato come sia avvenuto. Ho perso conoscenza e ho avuto un’amnesia. Invece dell’auto che mi ha investito ricordo tutti i dettagli, purtroppo».

Oggi, in corsa e in allenamento, non ha paura?

«C’è sempre un po’ di precauzione in gara. Quando la velocità è alta sono il primo a usare i freni. In allenamento poi la paura di incontrare macchine fuori controllo è rimasta, è un trauma che mi porterò sempre con me. Quando vivi certe situazioni non ti abbandonano più».

Pozzovivo racconta l’attenzione che presta alla respirazione e l’importanza della musica.

«Curo solo la respirazione. L’altra cosa che amo fare è rifugiarmi nella musica. In situazioni di relax ascolto musica classica, da Chopin a Liszt. invece in allenamento cambio completamente genere: hard rock e metal».

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