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Milan molle e senz’anima. Così sfidare il Napoli in Champions diventa un’impresa impossibile (CorSera)

La squadra di Pioli è di nuovo in ginocchio. Un punto in 3 partite, la crisi torna ad affacciarsi prepotente. Milan distratto, addormentato

Milan molle e senz’anima. Così sfidare il Napoli in Champions diventa un’impresa impossibile (CorSera)
Db Roma 24/01/2023 - campionato di calcio serie A / Lazio-Milan / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Rafael Leao

Il Corriere della Sera commenta la disfatta del Milan sul campo dell’Udinese: la partita è finita 3-1 per i friulani.

“E Il Milan, sorpreso e travolto dall’Udinese, è un’altra volta in ginocchio. Un punto in tre partite e la crisi, che
sembrava superata, torna a affacciarsi prepotente. Alla Dacia Arena il Diavolo è inspiegabilmente molle, distratto,
addormentato, come a Firenze. Ma se al Franchi il pensiero era alla partita cruciale con il Tottenham, stavolta non ci sono scuse. La sconfitta è rumorosa e dolorosa. Pioli perde l’occasione di andare a dormire al secondo posto in beata solitudine e se oggi la Roma dovesse vincere il derby, i rossoneri scivolerebbero al quinto posto, fuori dalla zona Champions”.

L’Udinese torna a vincere in casa dopo sei mesi e raggiunge la Juventus al settimo posto.

“Il Milan, invece, è a terra: senza anima, senza difesa, senza identità. Così sfidare il Napoli nei quarti della Champions diventa un’impresa impossibile”.

Il quotidiano fotografa la partita del Milan nel primo tempo:

“I rossoneri sono di una mollezza ingiustificabile”.

Definisce il gol che sblocca il risultato come “lo specchio dei disagi milanisti”:

“Bennacer sbaglia il passaggio a centrocampo e anche la chiusura sul cecchino Pereyra, Tomori si addormenta e si fa anticipare da Samardzic, lo stesso Maignan, preso in controtempo, resta immobile sul tiro angolato ma non
irresistibile del Tucu. La reazione tarda a arrivare. Il Milan non gioca da squadra. Tonali gira a vuoto, Leao si accende di rado anche se è suo il tiro più pericoloso e si guadagna il rigore battuto due volte da Ibra, che il primo lo sbaglia e al secondo tentativo fa 1-1, diventando il più longevo marcatore della serie A a 41 anni, 5 mesi e 15 giorni tra le proteste furiose dell’Udinese”.

Ma non è bastato. Sono arrivati il gol di Beto e il terzo gol friulano, segnato da Ehizibue

“favorito ancora dall’inconsistenza della difesa, che era il simbolo della ripartenza e invece stavolta è la spia del nuovo malessere”.

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