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La spietata concentrazione di Osimhen è un esempio per il Napoli e per l’ambiente (Gazzetta)

Contro la Cremonese i titolari inseriti nella ripresa hanno deluso, tranne Victor: vuol dire che gli altri non avevano resettato Napoli-Juve 

La spietata concentrazione di Osimhen è un esempio per il Napoli e per l’ambiente (Gazzetta)
Mp Genova 08/01/2023 - campionato di calcio serie A / Sampdoria-Napoli / foto Matteo Papini/Image Sport nella foto: esultanza gol Victor Osimhen

La sconfitta del Napoli contro la Cremonese in Coppa Italia, ai rigori, è molto diversa dal 5-2 subito un anno fa dalla Fiorentina ai supplementari. Quello che fa la differenza, scrive Maurizio Nicita sulla Gazzetta dello Sport, è l’atteggiamento del pubblico. Un anno fa fu molto diverso da quanto visto martedì al Maradona.

“Esiste però una differenza fondamentale fra il 5-2 subito un anno fa dalla Fiorentina ai supplementari e la sconfitta ai rigori di martedì sera contro la Cremonese: l’atteggiamento del pubblico. Scarso numericamente e deluso un anno fa, ora osannante sotto il diluvio in oltre trentamila persone: ‘Sarò con te e tu non devi mollare’ perché quel sogno nel cuore non può infrangersi in una notte storta, ma al tempo stesso Spalletti ha ben chiaro come deve riprendere a lavorare”.

Ad aver deluso, contro la Cremonese, sono stati soprattutto i titolari. Tranne Osimhen.

“Perché se in Coppa Italia a deludere sono stati più i titolari inseriti nella ripresa che le tante alternative schierate in avvio, significa che a livello mentale qualcosa non ha funzionato. Che diversi giocatori ancora non avevano resettato la potente nottata adrenalinica di venerdì contro la Juventus. O meglio, non hanno fatto a tempo a ricaricare le pile ed è andata come tutti sappiamo, ma ora serve ripartire in campionato”.

L’unico che è parso decisamente in partita, tra i titolari del Napoli, è stato Osimhen, del quale la Gazzetta sottolinea “la spietata concentrazione”.

“Il nigeriano si è riscaldato con grande scrupolo ed è entrato sotto il diluvio, ma al primo pallone toccato (di testa) ha costretto Carnesecchi alla sua parata più complicata e poi si è battuto su ogni pallone, sfiorando ancora il gol e arrabbiandosi quando l’azione dei suoi compagni non si svolgeva sui canoni più logici. Insomma, un vero leader che per poco non riusciva a modo suo a risolvere comunque la partita. Ecco la grande fame mostrata da Victor anche in una notte in cui non doveva essere protagonista (è stato il sesto cambio, nel supplementare) è da esempio per il gruppo e per l’intero ambiente”.

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