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Bento lascia la Corea del Sud: «Il mio futuro non sarà qui»

L’annuncio del tecnico in conferenza: «L’ho comunicato ai giocatori e al presidente. Li ho ringraziati per tutto. Lo avevo deciso da settembre»

Bento lascia la Corea del Sud: «Il mio futuro non sarà qui»
Uruguay's forward #09 Luis Suarez (C) fights for the ball with South Korea's midfielder #10 Lee Jae-sung (L) and South Korea's defender #04 Kim Min-jae (R) during the Qatar 2022 World Cup Group H football match between Uruguay and South Korea at the Education City Stadium in Al-Rayyan, west of Doha on November 24, 2022. (Photo by FranÁois-Xavier MARIT / AFP)

Paulo Bento non allenerà più la Corea del Sud. Lo ha annunciato lui stesso in conferenza stampa, dopo la sconfitta contro il Brasile agli ottavi del Mondiale in Qatar. La Corea era arrivata alla sfida col Brasile dopo aver eliminato Uruguay e Ghana. Dopo il ko contro la squadra di Tite, Bento ha annunciato la sua partenza dalla Nazionale.

Sono triste per questo risultato. Qui si è conclusa la nostra partecipazione ed ora è il momento di pensare al futuro, che non passerà per la squadra coreana. Vado a riposare e poi vedrò cosa fare. L’ho appena comunicato ai giocatori e al presidente: è una decisione che ho preso da settembre. Oggi ho finito per confermarlo e ringraziare per tutto quello che hanno fatto e per tutto quello che hanno dato. È uno dei migliori gruppi con cui ho lavorato”.

Bento ha iniziato ad allenare la Corea nel 2018, dopo la Coppa del Mondo dove la Corea era stata eliminata nella fase a gironi. Questa è stata la sua seconda esperienza sulla panchina di una Nazionale, dopo il Portogallo, che aveva lasciato dopo la delusione del Mondiale 2014.

Alla vigilia del match col Brasile, Bento si era lamentato dello scarso tempo a disposizione tra una partita e l’altra, accusando la Fifa di favorire la squadra più forte.

“Non abbiamo avuto il tempo di allenarci bene, è impossibile trasmettere qualcosa ai giocatori se devi tornare in campo dopo sole 72 ore. Non ricordo che sia successa la stessa cosa nel 2018. È disumano, non è corretto. Non siamo il Brasile, che può permettersi di portare in campo un’altra squadra nella terza partita del girone per far riposare chi aveva giocato fino a quel momento. Ho fatto una strategia basata su quello che so sul Brasile, video e informazioni. I giocatori sanno cosa fare, ma dobbiamo giocare ancora 72 ore dopo la partita contro il Portogallo. Non mi sembra giusto. Già è difficile competere con il Brasile, che è il candidato più forte, e con questi limiti ancora di più”.“Non abbiamo avuto il tempo di allenarci bene, è impossibile trasmettere qualcosa ai giocatori se devi tornare in campo dopo sole 72 ore. Non ricordo che sia successa la stessa cosa nel 2018. È disumano, non è corretto. Non siamo il Brasile, che può permettersi di portare in campo un’altra squadra nella terza partita del girone per far riposare chi aveva giocato fino a quel momento. Ho fatto una strategia basata su quello che so sul Brasile, video e informazioni. I giocatori sanno cosa fare, ma dobbiamo giocare ancora 72 ore dopo la partita contro il Portogallo. Non mi sembra giusto. Già è difficile competere con il Brasile, che è il candidato più forte, e con questi limiti ancora di più”.

 

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