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Lo psicologo della Spagna: «Insegniamo ai giocatori che i rigori non sono una lotteria»

Ospite della diretta Twitch di Luis Enrique: «Devono avere una strategia per tirarli e mantenerla. Luis è una spugna, assorbe tutto ciò che gli viene detto».

Lo psicologo della Spagna: «Insegniamo ai giocatori che i rigori non sono una lotteria»
Mg Milano 06/10/2021 - Uefa Nations League / Italia-Spagna / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Luis Enrique

Nell’appuntamento serale in streaming, l’allenatore della Spagna, Luis Enrique, ha ospitato lo psicologo della Nazionale, Joaquìn Valdes. Il tecnico lo ha presentato al suo pubblico:

«Joaquín è con me da 12 anni, è il membro più anziano del mio staff. È stato con me al Barça B, Celta, Roma, Barcellona e qui. All’inizio avrebbe dovuto lavorare per aiutare i giocatori ma è lo psicologo dello staff ed è a disposizione anche dei giocatori o di chi ne ha bisogno».

Valdes ha raccontato in cosa consiste il suo lavoro in Nazionale.

«Contribuisco con il mio granello di sabbia, che non è meno importante di quello di un altro membro dello staff o di quello dei servizi medici. Il principale artefice di tutto questo è Luis Enrique. La personalità di una squadra è quella del suo leader e si riflette qui. La bella atmosfera, lo spirito combattivo nelle partite… si vede giorno per giorno. Il lavoro di uno psicologo dello sport è ottimizzare le prestazioni sportive. Se lavori sul fisico, devi lavorare anche sulla tua mente. Luis Enrique dà molta importanza alla mia figura e i giocatori lo sentono. Fin dal primo giorno in cui abbiamo lavorato insieme, Luis è stato chiaro nel dirmi che posso dare una mano a qualsiasi giocatore o membro dello staff. Non dico a Luis Enrique di cosa sto parlando o cosa succede con i giocatori perché perderei la fiducia dei giocatori. Luis Enrique mi supporta molto affinché il mio lavoro abbia il giusto effetto».

Valdes ha parlato dei calci di rigore.

«Nell’ultimo Europeo Luis mi ha chiesto di fare un discorso ai giocatori per avere delle strategie nei rigori, che sono situazioni che non si vivono di frequente. Se i giocatori hanno una strategia per tirare, è importante che la mantengano, ma la cosa più importante è che capiscano che i rigori non sono una lotteria anche se lo sembrano. Questo non significa che vincerai, ma può aiutarti».

Sulla personalità di Luis Enrique:

«Luis è indomabile. Ha autonomia e una forte personalità che gli fanno avere le idee chiare, ma allo stesso tempo nulla di ciò che gli viene detto cade nel vuoto. È una spugna che assorbe e usa tutto ciò che gli viene detto».

Valdes sulle prestazioni e la frustrazione.

«Dico agli atleti che ci sono obiettivi di prestazione e risultati. Quelli di prestazione dipendono da noi stessi ma quelli di risultato no. Devi concentrarti su ciò che puoi controllare. Se otteniamo un risultato siamo felici ma se non viene raggiunto, genera frustrazione».

Sulla gestione degli infortuni:

«Quando un giocatore è infortunato c’è sempre una fase di impatto emotivo. Devi affrontare quel piccolo duello per iniziare il tuo recupero. Basta essere al tuo fianco, non devi provare a dire ‘stai tranquillo”… devi stare in compagnia, esserci. Quando ti fai male, un obiettivo si rompe e tutto crolla. La motivazione crolla. Devi riconsiderare nuovi obiettivi. Anche se non sono importanti come quello precedente. Abbiamo bisogno di piccoli traguardi in modo che tu veda che stai facendo progressi. Sempre in azienda e in comunicazione con il medico per fissare obiettivi di recupero realistici».

Sul rapporto tra coaching e psicologia.

«Il coaching è apparso come qualcosa di nuovo ma non lo è. Gli psicologi fanno coaching permanente, è uno strumento che usiamo per aiutare gli atleti, ma la regolamentazione è agli inizi. Lo psicologo può fare l’allenatore ma l’allenatore non può fare lo psicologo».

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