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Koulibaly porta il Senegal agli ottavi del Mondiale

Ha segnato il decisivo del 2-1 sull’Ecuador, approfittando di un errore di Enner Valencia. Senegalesi secondi nel girone dietro l’Olanda

Koulibaly porta il Senegal agli ottavi del Mondiale
Senegal's defender #03 Kalidou Koulibaly celebrates scoring his team's second goal during the Qatar 2022 World Cup Group A football match between Ecuador and Senegal at the Khalifa International Stadium in Doha on November 29, 2022. (Photo by Raul ARBOLEDA / AFP)

Koulibaly porta il Senegal agli ottavi di finale. Decisiva la rete di Kalidou contro l’Ecuador, al 72esimo, rete che ha portato gli africani sul definitivo 2-1 e sono qualificati agli ottavi di finale come secondi alle spalle dell’Olanda. Senegal in vantaggio nel primo tempo su rigore, poi il pareggio di Caicedo ma due minuti dopo, ci ha pensato Koulibaly a riportare il Senegal avanti.

Nell’ultima intervista aveva detto:

«Penso e spero proprio di sì. Noi siamo campioni d’Africa e tifosi di tutte le nazionali africane. Abbiamo iniziato a vincere noi, ora tocca alle altre seguirci. Credo che oggi i senegalesi possano essere orgogliosi di noi».

A Koulibaly è stato fatto notare che nel secondo tempo il Senegal ha rischiato di far riaprire la partita al Qatar, che non è certo una squadra ostica o pericolosa.

«È comunque una squadra organizzata. Noi ci siamo messi a gestire un po’ il risultato, sul 2-0, e qualcosa rischi, quando gestisci. Ma Edou Mendy, che è un grande portiere, ha evitato problemi e poi il terzo gol ha spazzato via ogni ansia».

La prossima partita del Senegal sarà contro l’Ecuador.

«Diventa una finale e non è il solito modo di dire. Ci giochiamo tutto e siamo pronti, perché l’importante era sbloccarsi. Con l’Olanda non siamo andati male, però siamo stati troppo timidi. Ma era normale».

Con l’Ecuador sarete più coraggiosi?

«Di sicuro. Basta perfezionare alcuni meccanismi che cominciano a funzionare. Tutti sono coinvolti, anche chi parte dalla panchina: l’azione del terzo gol, in questo senso, è emblematica. E poi c’è una generazione che sta arrivando, dietro la nostra che sta finendo».

Ma perché è stato normale intimidirsi di fronte all’Olanda?

«Perché non siamo abituati al Mondiale. Le grandi nazionali europee e sudamericane lo sono, noi no. Sono convinto che a poco a poco ci riusciremo, spero già qui in Qatar».

Per il futuro la soluzione per il calcio africano può essere anche il Mondiale a 48 squadre dalla prossima edizione?

«Per le nazionali dell’Africa è veramente difficile qualificarsi, la selezione è pazzesca. La proporzione di 5 squadre per la Can, su 32, è troppo bassa. Spero che ne avremo un po’ di più, perché le africane, a questo livello, non sono inferiori a nessuno».

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