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Gazprom ha salvato la boxe dalla bancarotta, grazie alla Russia resterà sport olimpico

Il bello è che il presidente russo dell’Iba, Kremlev, se l’è fatto certificare da McLaren l’uomo che svelò lo scandalo del doping di Stato

Gazprom ha salvato la boxe dalla bancarotta, grazie alla Russia resterà sport olimpico
Gc Milano 17/04/2012 - conferenza stampa Sky 'Meno 100 giorni alle Olimpiadi' / foto Giuseppe Celeste/Image Sport nella foto: Clemente Russo

La boxe in bancarotta, accusata di corruzione dall’uomo che aveva già scoperchiato lo scandalo del doping di Stato in Russia, è stata salvata dalla sponsorizzazione di Gazprom, la potentissima azienda di Stato russa. Grazie ad un accordo stipulato dal presidente dell’Iba (l’associazione  mondiale della boxe), il controverso russo Umar Kremlev, il quale – meraviglia – ha chiesto proprio al professor McLaren di certificare in un rapporto questa operazione di salvataggio. La boxe rischiava seriamente di non essere ammessa al programma olimpico di Los Angeles 2028. Adesso, con le finanze in ordine, avrà vita più facile.

“Corruzione, concussione e manipolazione dei risultati sportivi”. I giudici si scambiavano segnali a bordo ring per sistemare gli incontri. Questa è stata la boxe alle Olimpiadi di Rio 2016. Lo scrisse nero su bianco nel suo rapporto Richard McLaren, l’autorevole professore che aveva indagato e scoperchiato il pentolone del sistema-doping russo. I semi della corruzione erano stati seminati negli anni precedenti, con incontri sospetti anche prima e durante Londra 2012. Secondo l’inchiesta esisteva una cultura dei “favori”, in particolare tra i paesi post-sovietici.

McLaren affermò che la corruzione era arrivata fino in cima alle istituzioni con due alti funzionari dell’Aiba – Wu Ching-kuo e Karim Bouzidi, rispettivamente l’allora presidente e direttore esecutivo – ritenuti “attori chiave” del sistema. Wu è già stato bandito a vita dallo sport nel 2018.

In una lettera all’Aiba, l’Associazione internazionale di pugilato che ora si chiama Iba, il Comitato esecutivo del Cio aveva espresso la sua “profonda preoccupazione” e ribadito “la precedente posizione riguardo alla presenza del pugilato nel programma dei Giochi Olimpici di Los Angeles 2008 e nelle future edizioni delle Olimpiadi”. In particolare il Cio chiedeva delucidazioni sulla “finanza, la governance, l’etica, l’arbitraggio e i giudici”, arrivando a sospendere l’Aiba, ma confermando la boxe nel programma di Tokyo 2020.

La finanza in particolare è la leva decisiva, per esautorare definitivamente una associazione al collasso. E sul punto arriva adesso un nuovo rapporto di Richard McLaren. L’organo di governo mondiale della boxe era precipitato in una crisi economica senza precedenti a causa dei progetti lanciati durante il mandato di CK Wu.

L’elezione di Umar Kremlev nel dicembre 2020 ha contribuito a fornire stabilità finanziaria all’Iba, ma la sua dipendenza dalla società di servizi pubblici statale russa Gazprom è stata una fonte di frizione tra l’organo di governo e il CIO anche prima che Mosca ordinasse l’invasione dell’Ucraina a febbraio. Il CIO ha affermato che la dipendenza finanziaria dell’Iba da singole fonti di reddito da investitori esterni era una delle ragioni del suo alto livello di debito, che a un certo punto avrebbe raggiunto almeno 16 milioni di dollari. Kremlev ora può dire candidamente che se l’Iba è ora esente da debiti lo deve al suo accordo di sponsorizzazione con Gazprom. “L’apporto finanziario di Gazprom ha posto fine al pericolo in cui si è messa l’AIBA e l’ha salvata dal collasso finanziario. Qualunque sia il dibattito sulla fonte dei fondi, ha assicurato la continua sopravvivenza dell’IBA”, certifica il rapporto McLaren.

Il bello è che è stata proprio l’Iba di Kremlev a commissionarlo a McLaren: “Sono grato al professor McLaren – ha detto il presidente – e al suo team per il ruolo fondamentale che hanno svolto nel processo di riforma della boxe”.

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