Sarri: “Nessuna polemica sul calendario. Under 23 contro la Roma? Vedremo oggi e domani”
"Chi può giocare gioca, chi non può non gioca. C’è la mia mano, come primo anno dobbiamo essere soddisfatti. Arthur? Non penso niente perché non so nulla e preferisco non dire niente"

Domani la Juventus affronterà la Roma allo Stadium per l’ultima partita di campionato. L’allenatore bianconero ha parlato in conferenza stampa. Sulla possibilità di schierare l’Under 23:
“Vedremo oggi e domani, chi può giocare gioca, chi non può non gioca”
Sulle polemiche sul calendario:
“Se parlo un italiano decente la mia è stata solo una constatazione sul calendario, niente di più”
Sull’impegno di Champions contro il Lione:
“È meglio arrivare più freschi ma senza abitudine ai 90’ o con 14 partite in 50 giorni? Non si sa. Chi ne avrà di più, farà meglio. Non c’è modo di fare prove verso la partita con il Lione, di testa. È comprensibile ci possa essere un piccolo down emotivo, dovremo essere bravi a recuperare. Le condizioni mentali tra Roma e Lione saranno completamente diverse. Domani vogliamo fare soprattutto festa”
Sarri ha fatto un bilancio del suo primo anno alla Juve:
“C’è la mia mano, per essere il primo anno dobbiamo essere soddisfatti. Abbiamo alzato il baricentro, migliorato possesso, aumentato dominio territoriale…”
Sul campionato:
“Campionato atipico, devastante per tutti, è durato dodici mesi e prima non si è mai visto. Questo ha affaticato le squadre, anche mentalmente oltre che fisicamente. Campionato difficilissimo. Io stanco? Ho capacità di essere devastato e poi ripartire dopo dodici ore, ho un momento di stanchezza ma riesco a rimentalizzarmi in fretta”.
“Non penso niente perché non so nulla e preferisco non dire niente”
Su cosa lo fa arrabbiare della squadra:
“Io sono incazzato fisso, ci sarebbero due milioni di cosa che mi han fatto arrabbiare della squadra, ma mi basta un minuto di sfogo e mi passa”
Sull’inizio del prossimo campionato:
“Il minimo per staccare dovrebbe essere inevitabile, minimo 20 giorni di inattività dovrebbero essere obbligatori. Altrimenti a ottobre saremo a parlare delle stesse cose, è dura ma speriamo sia possibile”