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In casa fino al 3 maggio. Riaprono cartolerie, silvicoltura e macchine agricole. Taskforce per la Fase 2 

Su Repubblica il nuovo Dpcm che sarà presentato oggi in conferenza stampa. Conte: «Non siamo nelle condizioni di riaprire le attività produttive, rischieremmo di far risalire la curva dei contagi e vanificare i risultati ottenuti» 

In casa fino al 3 maggio. Riaprono cartolerie, silvicoltura e macchine agricole. Taskforce per la Fase 2 

Il Governo ha deciso di prorogare le misure di contenimento fino al 3 maggio. Conte lo annuncerà oggi ai cittadini italiani. Ma qualcosa riaprirà, racconta Repubblica.

Già da martedì potrebbero riaprire i battenti, con protocolli di sicurezza simili a quelli di alimentari e supermercati, librerie e cartolerie. Con il rispetto del distanziamento e il contingentamento agli ingressi. E anche alcune linee produttive, come macchine agricole e silvicoltura e, forse, la componentistica per pc.

Restano invece i vigore le misure restrittive agli spostamenti, limitati alle urgenze. In videoconferenza con i rappresentanti di regioni, comuni e province, il Premier ha escluso la possibilità di battere altre strade.

«Non siamo nelle condizioni di riaprire le attività produttive perché rischieremmo di far risalire la curva dei contagi e di vanificare i risultati che abbiamo ottenuto».

Conte lo annuncerà in conferenza stampa battendo sui numeri, scrive Repubblica.

“Il premier si prepara a fare un discorso che parte dai numeri: ci sono ancora 600 morti al giorno. Troppi, per poter allentare la guardia senza rischiare che quelle cifre tornino a impennarsi e che le terapie intensive finiscano per non bastare. Siamo ancora — guardando il grafico del contagio — su quella linea dritta che non è scesa e impone di tenere duro”.

Ma il presidente del Consiglio annuncerà anche la nascita di una task force per attivare la fase 2. Ne faranno parte politici, esponenti sindacali e membri del comitato scientifico. Avrò il compito di programmare le ripartenze e lavorare sui protocolli di sicurezza necessari per ogni comparto, ma anche di permettere aperture graduali già da qui a maggio.

“Se ci sono accordi sindacali già pronti, misure di sicurezza accertate e se non si rischia di appesantire i trasporti (che dovranno essere adeguatamente normati) in questi 24 giorni saranno permesse aperture mirate. Si lascia quanto meno aperta la possibilità, senza delegare la decisione ai prefetti dei singoli distretti, come previsto in una prima bozza del dpcm, ma accentrandola attraverso la nascita di questo nuovo comitato. Per le libertà personali, i parchi, gli spostamenti, bisognerà — invece — aspettare ancora”.

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