Assalti ai punti vendita a Palermo, scippi di sacchetti della spesa in Campania, furti dagli scaffali e rapine nelle farmacie. C’è un serio pericolo di rivolte e ribellioni, anche organizzate dalla criminalità
Assalti ai supermercati a Palermo, ma anche scippi di spesa in Campania, furti dagli scaffali, rapine alle farmacie, sempre nelle regioni del Sud. Negli ultimi giorni sono diversi gli episodi accaduti che fanno crescere l’allarme di proteste sociali. Repubblica scrive di un dossier che i servizi segreti hanno presentato a Palazzo Chigi per lanciare l’allarme. Vi è scritto:
«potenziale pericolo di rivolte e ribellioni, spontanee o organizzate, soprattutto nel Mezzogiorno d’Italia dove l’economia sommersa e la capillare presenza della criminalità organizzata sono due dei principali fattori di rischio».
Da ieri mattina i supermercati di Palermo sono piantonati dalle forze dell’ordine. Giovedì un gruppo organizzato ha fatto irruzione ad uno dei punti vendita Lidl protestando perché i soldi per fare la spesa non ci sono più. Mentre la protesta corre sui social. Si progettano rivolte.
Giovedì le forze dell’ordine hanno sventato il tentativo di saccheggio ad un punto Lidl di Palermo. L’iniziativa era partita dal gruppo Facebook “Rivoluzione nazionale”, che conta migliaia di iscritti. Ai quali dà appuntamento a 3 aprile.
«Chi per il giorno 3 aprile è pronto alla guerra lo scriva qui sotto e facciamo gruppo. Per farci sentire dobbiamo razziare i supermercati come fanno in Siria e in Spagna. La protesta vera è proprio questa, così capiscono a cosa siamo arrivati».
Il sindaco della città siciliana, Leoluca Orlando, preoccupato, ha chiesto al governo l’istituzione di un reddito di sopravvivenza. Teme che la mafia possa pilotare la rivolta e chiede ai cittadini di segnalare alle autorità di polizia chiunque promuova azioni violente.
Palermo, scrive Repubblica, è una delle prime città d’Italia ad aver instaurato un sistema di aiuto alle famiglie rimaste senza alcun reddito. Una Centrale unica di aiuto alimentare a cui si sono iscritti già in 2.500 per ricevere generi alimentari di prima necessità con l’aiuto di Caritas, Banco alimentare e Banco delle opere di carità.
A Napoli e Potenza, invece, sta prendendo piede la “spesa sospesa”. Qualsiasi cittadino può acquistare prodotti che poi lascia alla cassa dei supermercati a disposizione di chi non ha soldi per fare la spesa.
L’iniziativa degli imprenditori di Grumo Nevano.