Il Giornale: il silenzio assordante del club dice molto di De Laurentiis e company
L'addio del tecnico, invece, anche dal punto di vista umano, è degno di lui e del suo spessore. Nemmeno un gesto di sconforto, neanche una parola fuori posto

Su Il Giornale Franco Ordine scrive della battuta finale dell’epoca Ancelotti al Napoli. Scrive quando ancora non era ufficiale l’esonero da parte della società, ma cogliendo ugualmente i segnali dell’addio.
“Se questo è l’addio al Napoli, è un addio degno di Carlo Ancelotti”.
Scrive così, motivando con la passione sempre dichiarata, del tecnico, per la Champions. Infatti il suo congedo da Napoli avviene proprio con il raggiungimento degli ottavi.
“Se questo è l’addio, dal punto di vista umano, è anche questo degno di un gentiluomo di campagna come è unanimemente riconosciuto Carlo Ancelotti. Nemmeno un gesto di sconforto, neanche una parola fuori posto, «una delle poche soddisfazioni di questa stagione», il riconoscimento pubblico e solenne del fiasco in campionato che non è spiegabile con astruse e incomprensibili disquisizioni tattiche”.
Due Napoli e due velocità diverse. Uno è quello che si vede in Champions, “una squadra viva”, l’altro, quello del campionato, “è una squadra morta, senza idee e dalla mira discutibile”.
Un cambiamento del genere si può spiegare solo con
“una rottura tra spogliatoio e società e di questa frattura paga il conto Ancelotti. La dimostrazione è proprio la scelta di De Laurentiis: puntare su Gattuso convinto che un tipo tosto, capace di ringhiare, possa domare la rivolta di Castel Volturno. Dal club silenzio assordante: anche questo è un addio che parla molto di De Laurentiis & C”.