Il quotidiano sulla clamorosa simulazione del difensore bianconero: niente processi ma un codice etico da rispettare
Su Il Giornale, Franco Ordine parla della simulazione di Bonucci costata l’espulsione immeritata a Karapetyan. Ricorda il tweet velenoso del calciatore dell’Armenia, di ieri, indirizzato al difensore della Juve e della Nazionale e il dibattito scatenatosi sui social in merito all’episodio.
“Avere, sotto la casacca azzurra, quella della Juve ha alimentato livore e veleni provenienti tutti da tifosi rivali che hanno firmato sulle bacheche dei social commenti acidissimi”.
La militanza bianconera, però, ammonisce Ordine, “non può essere considerata una sorta di peccato originale”.
Non è la prima volta che Bonucci, con la fascia da capitano al braccio, “si lascia divorare dal demone che ha dentro”, scrive. Capitò anche con il Milan contro il Genoa. Fu beccato dal Var ed espulso.
“In Nazionale, un tale comportamento, è più grave perché in ballo c’è da difendere l’onore del tricolore e il buon nome di un calcio che a fatica sta risalendo la china nella quale l’aveva precipitato la sventurata eliminazione dal mondiale”.
Non è il caso di aprire un processo al difensore, conclude Ordine, ma certo vale la pena ripetere, a lui e agli altri azzurri di Mancini,
“che esiste un codice etico non scritto a Coverciano da rispettare in modo rigoroso”.
