Molto semplice. A calcio se non si segna non si vince. E senza attaccanti non si segna. Tutto qua. E siamo all’ottavo zero a zero della stagione. Ancora una volta, l’ennesima, il nostro Napoli ha palesato tutti i suoi limiti in area di rigore. Sì, certo, oggi sono mancati entrambi gli attaccanti: Quagliarella era squalificato e Lavezzi si è infortunato dopo un quarto d’ora. Denis è quello che è, Hoffer è un oggetto misterioso, al punto che Mazzarri non lo porta nemmeno in panchina. E il risultato è stato un altro zero a zero. L’ennesimo pareggio, il quattordicesimo in campionato e l’ottavo in casa. In entrambi i casi è un record, un triste record.
Il Napoli è ammalato di pareggite, c’è poco da fare. Abbiamo pareggiato partite che con un attaccante degno di questo nome, il centravanti inesistente letterariamente vagheggiato dal rettore Trombetti, avremmo vinto. Col Genoa e l’Inter in casa, a Siena, ieri col Cagliari, e tantissime altre volte. Troppi i punti perduti. Soprattutto al San Paolo, dove ultimamente abbiamo sconfitto solo Catania e Juventus. La Champions l’abbiamo lasciata sul campo di Fuorigrotta, perdendo in modo sciagurato contro Fiorentina e Parma, e sprecando l’impossibile sotto porta contro squadre a noi inferiori. Del resto, se per il terzo anno consecutivo il nostro cannoniere è Hamsik un motivo ci sarà. Questa squadra ha un problema atavico. Che ora è il caso di affrontare seriamente. Ci vuole un centravanti. Vero. Degno di questo nome.
Massimiliano Gallo
E sono 14, un record
Napoli malato di pareggite
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