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Succede solo al Napoli, o magari no: Psg, Juve e Chelsea, i “problemi” ai massimi livelli

I casi Verratti, Dani Alves e Conte spiegano che tutto il calcio è paese, mentre Napoli continua ad autoflagellarsi sul caso Reina.

Succede solo al Napoli, o magari no: Psg, Juve e Chelsea, i “problemi” ai massimi livelli

Tutti i club

Qualche tempo fa, sul Napolista scrivemmo di come le bufere che sembrano attraversare il Napoli siano in realtà millesimali rispetto a quanto accade altrove. Allora si parlava di Serie A, oggi si può estendere il discorso a tutta l’Europa del calcio.

Quando scriviamo tutta, operiamo una categorizzazione duplice: geografica, certo. Ma anche se non soprattutto economica. Lo diciamo chiaramente: oggi, 18 giugno 2017, qualsiasi club in Europa ha grane da risolvere. Dissidi interni, operazioni di mercato clamorose, situazioni che sono un crossover tra gli uni e le altre. Insomma, mentre Napoli si autoflagella (come al solito, quanto ci piace l’autolesionismo) sulla querelle-Reina, il mondo del calcio importante, quello grande, quello dei top club, non riesce a risolvere alcune dubbi grandi quanto un grattacielo della 5th Avenue.

Chiariamoci: la vicenda Reina è stata gestita in maniera non proprio limpidissima, ma non è questo il punto. Il punto è che il Napoli e i suoi tifosi non possono abbrustolirsi in e per questo piccolo, piccolissimo caso. O per un calciomercato che non c’è (ma chi dovrebbe arrivare, Modric?). I casi del Napoli hanno un piccolissimo spazio sulla griglia. Il resto è occupato da situazioni ben più grandi, ben più scabrose. Ben più importanti, per protagonisti e possibili ripercussioni.

I tre livelli

Se intendiamo il Napoli come società up rispetto al Milan, tacciamo di Donnarumma. Anche se ci sarebbe da dire, soprattutto in relazione al concetto di “clausola rescissoria etica e utile” fissato oggi da Fassone sulla Gazzetta dello Sport. Andiamo oltre, saliamo di livello. E parliamo di Psg, Juventus e Chelsea.

Tre livelli progettuali diversi, tre top club con caratteristiche differenti. Il progetto-sceicco del Psg (attaccato dai giornali francesi al primo intoppo interno e alla comparizione di un contender reale) non riesce a trattenere in Francia Marco Verratti. Che, come un Diawara o un Maksimovic qualsiasi, minaccia il suo club di non tornare a Parigi. Pur di unirsi al Barcellona.

Saliamo ancora: la Juventus. Ossessione di tutti i napoletani, splendido, perfetto e giustissimo esempio di gestione virtuosa. Lo sono, non stiamo perculando. Non si vincono sei scudetti di fila per caso, come non si arriva a due finali di Champions in due anni. Però, come dire: basta leggere Repubblica oggi, per rendersene conto. Basta sapere di Dani Alves, che – notizia di oggi – spiega che la lontananza dalle famiglie a Cardiff è stata decisiva, per i bianconeri. In negativo, ovviamente.

Legato al discorso bianconero, ecco il Chelsea. Che ha vinto la Premier a fine aprile, aveva tutto il modo e tutto il tempo di programmare il suo futuro. Eppure ha avuto problemi con Conte, strombazzati sulla stampa italiana e poi sbarcati anche sui tabloid inglesi. Ha offerto 68 milioni di euro per Alex Sandro, proprio lui, punta Bonucci e Bakayoko. Per convincere Conte, come scrive anche il Guardian, sono state necessarie certe rassicurazioni su un certo mercato e 9.6 milioni di sterline l’anno. E poi c’è il centravanti titolare, Diego Costa, sbolognato con un sms. Altro che cene da D’Angelo con battutine sparse.

Sorridere

Il Napoli non è perfetto. Ma è l’auto-etichetta dei tifosi azzurri a essere fuori fuoco, fuori contesti. A farci sorridere. “Succedono solo da noi, ‘ste cose”. Ecco, non è vero. Non lo è per niente. Succedono dovunque, dove gli sceicchi o gli Agnelli o gli oligarchi russi mettono i soldi. Succedono dove meno te lo aspetti, a dimensioni talmente lontane da noi che non possiamo nemmeno immaginare le cifre e gli interessi dietro un calciatore, un rinnovo, una cessione.

Basti pensare che il Real Madrid, squadra da 16 giorni bi-campione d’Europa, campione di Spagna e del Mondo, è sulle spine perché non riesce a bloccare Cristiano Ronaldo.

Il calcio è un luogo ideale in cui comandano i calciatori, che a loro volta non fanno valere altro che i propri interessi. Ce l’ha spiegato Fassone questa mattina, ce lo raccontano tutti i giorni tutte le varie notizie. Il Napoli ha fatto la sua parte, quest’anno, chiudendo due rinnovi molto complicati. Ora sta iniziando a pensare ad altro, non ha effettivamente acquistato nessuno ma ha un progetto tattico e tecnico definito, già avviato, consolidato. Non piangiamoci addosso, un anno dopo Higuain questo è niente. Rispetto a quanto succede altrove, un altrove decisamente più grande di noi, questo è meno di niente.

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