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Lo stallo infinito sullo stadio San Paolo tra il Napoli e il Comune

La convenzione ancora in alto mare, il credito del Napoli verso Palazzo San Giacomo. E l’idea tra Bagnoli e Fuorigrotta per costruire qualcosa di nuovo.

Due pagine de Il Mattino

Napoli e il Napoli parlano di stadio San Paolo, di nuovo. E ancora in termini non proprio amichevoli. Questo è il sunto massimo dei due pezzi che Il Mattino dedica alla querelle tra il club partenopeo e Palazzo San Giacomo. Il patto per la gestione è infatti lontano, lontanissimo: «Da un lato c’è l’investimento più corposo – 28 milioni se si considerano le opere per le Universiadi – del Comune sulla città che rischia di essere un flop o un debito con il Credito sportivo che senza convenzione non si potrà estinguere; dall’altro la Ssc Napoli, che è nella classifica dei 20 club più ricchi del mondo, ma senza casa e senza la possibilità di crescere finanziariamente proprio dove ha più potenzialità, appunto a Napoli. Perché del San Paolo non può fare ciò che vuole in quanto il proprietario è Palazzo San Giacomo».

Al momento, il Napoli continua a giocare a Fuorigrotta con il classico servizio a domanda individuale, vale a dire «con una richiesta di utilizzo della struttura 48 ore prima dell’evento». E, malgrado non ci sia una nuova convenzione, gestisce il terreno di gioco manutenendolo al costo di centinaia di migliaia di euro». L’anomalia del prato si spiega con le difficoltà finanziarie del comune e con la mancanza del know how per curare il terreno di gioco.

Dare e avere

La situazione è ancora più intricata dal punto di vista legale ed economico: «De Laurentiis può permettersi questa – diciamo così – gestione spuria dell’impianto perché ha anticipato negli anni, a partire dal 2010-2011, lavori per una cifra intorno ai tre milioni e anche di più. Cosa significa? Che in questi mesi hanno lavorato i rispettivi avvocati sulla questione del dare e dell’avere tra le parti e il patron è invantaggio. Per dirla tutta, la Società dovrebbe pagare un canone annuale per la concessione dello stadio – nella convenzione approvata in Consiglio comunale ma mai firmata dalla Società – di oltre 700mila euro. Soldi che si stanno scalando dai famosi tre milioni che De Laurentiis ha anticipato per i lavori allo stadio. Il credito del presidente gli permetterebbe di continuare così per tutta la prossima stagione».

Vicino Fuorigrotta

La redazione e la firma di una nuova convenzione sono quindi lontane, lontanissime. Ma un nuovo squarcio (positivo) nei rapporti potrebbe arrivare da un luogo vicino a Piazzale Tecchio, da cui De Laurentiis sembra non volersi spostare: «Forse non è un caso che proprio negli ultimi giorni De Laurentiis abbia dichiarato pubblicamente un forte interesse perché la casa del Napoli possa costruirsi a Bagnoli. Un annuncio – cosa non trascurabile – che ha incassato l’interesse del sindaco. Di più, il patron sempre in quell’area, è innamorato del complesso delle Terme di Agnano. E il Comune vuole esternalizzare quella struttura visti i ripetuti bandi messi in campo.

«C’è già un bellissimo albergo, le terme e lo spazio per costruire almeno un paio di campi per l’allenamento. Chissà che Bagnoli o Agnano non possano essere la chiave per riaprire un dialogo tra le parti, per arrivare magari a una convenzione del San Paolo più larga.Vale a dire concedere al patron la gestione di altri spazi dell’impianto di Fuorigrotta, per fare ristoranti, parcheggi, il museo del Calcio Napoli». Di questo e dello stadio a Bagnoli aveva scritto Guido Ruotolo, sul Napolista, qualche giorno fa. Il link è in fondo a questo articolo. La possibilità è davvero concreta.

https://www.ilnapolista.it/2017/05/progetto-stadio-bagnoli-40mila-posti/

 

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