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Raiola: «Donnarumma, non è un problema di soldi. Il Milan ci ha minacciati»

Raiola sul futuro di Donnarumma: «Il Milan non ci ha dato la giusta serenità, la tribuna sarebbe mobbing. Sbagliata la gestione di un top player come Gigio».

Raiola: «Donnarumma, non è un problema di soldi. Il Milan ci ha minacciati»

L’intervista concessa a cinque testate

Caso Donnarumma: Mino Raiola ha finalmente parlato. Cioè, ha parlato oggi ma le parole sono uscite ora, solo dopo la mezzanotte. Le sue sono parole di fuoco, contro il Milan e la sua «forma».  Tante considerazioni lontane dallo stipendio, dal lato economico della cosa. Fino al termine mobbing, raccolto parlando della tribuna che forse aspetta Donnarumma nella prossima stagione. Ecco una ricostruzione delle sue dichiarazioni:

«L’ambiente è stato troppo ostile, noi non siamo stati pronti a prendere certe decisioni. Sono state create delle condizioni di ostilità. Soldi o progettualità? Mai intavolato questo discorso, non è mai stato questo il problema. Il Milan non ci ha dato la serenità giusta. Clausola? Non eravamo mai arrivati a questo punto, di solito arrivare a questo punto vuol dire essere al 90% del contratto. Lui è stato minacciato, la famiglia è stata minacciata: minacce di non giocare, di morte, striscioni esposti sotto la sede dai tifosi e mai fatti rimuovere dalla società, oltre a un atteggiamento passivo nei suoi confronti».

La gestione del calciatore: «Sbagliata la gestione di un top player come Donnarumma? Per me assolutamente sì. Sono stati troppo esuberanti, i toni sono stati tutti sbagliati e i rapporti non sono stati giusti. Avevo già garantito alla società che non saremmo partiti a parametro zero, l’ho sempre detto e pensavo fosse sufficiente almeno per mettere al sicuro il club dal punto di vista patrimoniale, ma non è stato capito. Non era una questione di rubare il giocatore, ma forse ho sbagliato io, non sono stato molto convincente, non lo so. È stato gestito tutto male secondo me».

Il discorso sugli altri club

«Se dietro questa decisione c’è l’offerta di un grande club? Quelle c’erano già da quando aveva 16 anni e anche quando ne aveva 14, quindi se voleva andar via sarebbe andato via quando non era il titolare del Milan. Ripeto, non è questo, noi non abbiamo nessun accordo con nessuna società, nessuna società ci spinge a fare certe cose. Il problema non è economico, è una questione di forma: non potevamo più accettare certe minacce, certe tensioni, lo stress psicologico, la passività della società nei confronti di Donnarumma»

Raiola contro il Milan: «I rapporti con Fassone sono ottimi e se ci dobbiamo parlare ci parliamo, ma ormai loro hanno fatto la loro scelta. Si doveva decidere il 13 giugno e noi abbiamo deciso.»

La tribuna e la definizione della prossima stagiona: «La tribuna è un rischio importante. Se sarà giudicato per le sue qualità di sicuro non perderà l’anno, se invece ci sono altre situazioni che costringono l’allenatore a prendere certe decisioni allora forse lo perderà. Per me è mobbing se minacci un giocatore di stare un anno in tribuna. Il Milan sta cercando un altro portiere sul mercato? Hanno il diritto di cercarne anche altri sette di portieri, non è mica un nostro problema».

Riaprire il discorso con il Milan: «Possiamo sempre parlare con il club, ma secondo me non c’è modo di cambiare questa situazione».

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