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Il portiere come protagonista del mercato: da Reina a Ederson, il prezzo alto della qualità

Il Napoli e il rebus portiere, il ruolo fa segnare nuovi primati: i 40 milioni per Ederson descrivono un mercato simile a quello dei giocatori di movimento.

Il portiere come protagonista del mercato: da Reina a Ederson, il prezzo alto della qualità

Il momento dei portieri

Reina a Napoli, come tanti altri in giro per l’Europa: si pensi a Donnarumma, a De Gea, a Szczesny. Insomma, il racconto del calciomercato 2017 parte dal numero uno, dall’inizio, dagli estremi difensori. Il primo pilastro delle squadre, di un progetto tattico. Un ruolo che ha un valore enorme sul mercato, come sottolineato oggi dal Corriere della Sera in un interessante approfondimento. Basti pensare che, proprio in questa sessione di calciomercato, il record di Buffon (il portiere più pagato di sempre, 52 milioni di euro nel 2001) è stato “avvicinato” dal brasiliano Ederson, acquistato dal Man City per 40 milioni sull’unghia al Benfica.

Il pezzo del quotidiano milanese parte da qui, e dalla cifra fissata da Mourinho per De Gea (114 milioni) per individuare un’impennata nel prezzo dei numeri uno. Vero, se ci si ferma a questi due nomi. E magari ci si aggiunge Pickford, 23enne del Sunderland passato all’Everton per 28 milioni di euro. La verità è che la qualità alta si è sempre fatta pagare alta. In tutte le zone del campo, ma soprattutto in porta. Dietro Ederson, nella classifica all-time delle operazioni più costose per un portiere, troviamo Neuer (2011), Pickford e poi Toldo, 26 milioni alla Fiorentina nel 2001. Poi, in alternanza, un portiere di oggi e uno di ieri: De Gea, Frey, Peruzzi e Bravo. Fino alla sorprendente posizione numero 15, con Ivan Pelizzoli alla Roma per 14 milioni nel 2001.

I piedi

Come dire: il prezzo dei portieri si alza in proporzione a quello del mercato, se il trend è l’impennata quando si alza il valore del calciatore, così andrà per gli estremi difensori. Probabilmente, sono molto più centrati i concetti sulla “penuria” di interpreti del ruolo ad altissimo livello e sul cambiamento tecnico-tattico del ruolo. Lo spiega anche Dino Zoff, sentito dal quotidiano milanese: «La verità è che in giro non ci sono molti grandi portieri. In tutta Europa siamo in una fase di crisi, per questo i prezzi vanno alle stelle. Ma non mi scandalizzo, mi aspettavo questa impennata: un portiere di alto livello, bravo anche con i piedi, vale come un attaccante. E oggi i club lo hanno capito».

Il mercato

Anche in questo caso è una questione di soldi: i migliori giocatori vogliono guadagnare tanto, tantissimo. C’è quindi concentrazione di grandi portieri in un numero esiguo di club. Il caso-Reina di tre anni fa, la possibilità che Szczesny possa decidere di diventare il dodicesimo di Buffon alla Juventus. Ma anche i casi del Psg (Trapp-Areola, e nel frattempo si cerca Oblak) o del Barcellona 2015, con Ter Stegen in Champions e Bravo per la Liga. Ecco perché Ederson costa molto, forse anche molto di più del suo valore effettivo. Il Benfica è fuori dal giro dei top club, ma è una bottega costosa per i cartellini. Ora Guardiola lo sa.

Lo sa anche il Napoli, che ora si ritrova a dover/voler rinnovare con Reina e con il dubbio sulla sua riserva. Il giovane da prendere e da far crescere, Meret, costa almeno 15-18 milioni. Se non 20. Lo sa il Milan, che combatte da settimane con Donnarumma e alla fine la spunterà. Ma gli costerà un occhio della testa, con l’idea che forse non sarà per sempre. È il mercato. Quello dei calciatori in generale, che si estende al concetto di portiere. Anche se magari non è proprio romantico.

 

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