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La Juventus sa comunicare. Oggi parla Allegri: «Volevo lasciare dopo Cardiff»

Hanno potere sui media ma forniscono loro tanto materiale. Ieri Buffon, oggi Allegri a Sky Sport: «Il Real ha meritato. Dovremo migliorare il gioco. Ma l’annata è stata comunque straordinaria»

La Juventus sa comunicare. Oggi parla Allegri: «Volevo lasciare dopo Cardiff»

L’importanza dei media

Se c’è una cosa che invidiamo alla Juventus, almeno noi del Napolista, è la normalità mediatica, la normalità comunicativa. Avranno certamente un potere sui media, è innegabile, ma servono anche i media. Collaborano con loro. Molto con Sky Sport 24. Ma non solo. La Juventus offre lavoro e spazio ai media. Un giorno parla X, il giorno dopo intervistano Y. Perché la comunicazione è importante. Sarebbe come dire alla Coca Cola che non hanno bisogno di fare pubblicità. Vi riderebbero in faccia, vi farebbero internare.

La Juventus esiste e quindi comunica. Anche dopo una tranvata come quella di Cardiff. Poi ciascun protagonista sceglie il registro che gli è più congeniale. Buffon parla di sé, del proprio futuro, sfoga il dolore per la sconfitta col Real Madrid con una uscita infantile sul tifo contro. Ma c’è. Si vede. Si sente. Si mostra.

E dopo Buffon, come in una gara di sci, la Juventus ha portato Massimiliano Allegri al cancelletto di partenza. E Allegri è stato intervistato da Sky Sport. Le sue parole ora sono on line, domani su carta stampata, per tutto il giorno in tv a Sky. È la comunicazione, bellezza.

Il dolore di Max

E Allegri ha detto che sì, dopo Cardiff, ha pensato di lasciare la Juventus. Poi ci ha ripensato. «Mi sono guardato dentro per ripartire nel migliore dei modi. Ho parlato con la società e ho deciso. Sarà una sfida con noi stessi: dobbiamo riuscire a migliorare la qualità del gioco».

Guarda il mostro in faccia

Allegri guarda in faccia il mostro di Cardiff. E dieci giorni dopo, la sua disamina è equilibrata, ragionevole. «Abbiamo giocato bene il primo tempo, poi hanno dominato. Hanno meritato. Ora, però, dobbiamo ripartire senza drammi. Abbiamo vinto il sesto scudetto ed è leggenda». Allegri prova quasi a farsi coraggio: «Una finale non può cancellare un’annata straordinaria in cui Roma e Napoli hanno fatto il record di punti della loro storia». 

Allegri traccia anche gli obiettivi per l’anno prossimo: lo scudetto, restare tra le prime otto in Europa e ovviamente puntare a quella maledetta coppa. «Quest’anno sarà più difficile: ci sono le cinque squadre inglesi, tra cui Liverpool, Chelsea, United. E in campionato per l’Inter Spalletti è un valore aggiunto. E il Milan sta facendo un gran lavoro».

Una parola pure il mercato. Non ha negato l’obiettivo Douglas Costa, ha elogiato Schick («Fa cose non normali»), ha definito Bernardeschi «un giocatore di grande prospettiva», ha tagliato De Sciglio e di N’Zonzi ha chiarito: «Non è una mia richiesta. Parleremo con la società».

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