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Serie A, cresce l’impatto dei diritti tv sul fatturato (48%); 92 milioni nel 2016 per il Napoli

Per il Napoli, il 60% degli introiti arriva dai diritti tv; anche la Juventus “deve” metà del fatturato ai soldi dei broadcaster.

Serie A, cresce l’impatto dei diritti tv sul fatturato (48%); 92 milioni nel 2016 per il Napoli

L’analisi di Calcio&Finanza

Non una grande modifica, ma comunque un sostanziale rialzo rispetto allo scorso anno. I diritti tv sono sempre (e sempre di più) la prima fonte di sostentamento per il calcio italiano. Secondo l’analisi pubblicata da Calcio&Finanza, l’impatto dei ricavi televisivi sui bilanci dei 20 club di Serie A (stagione 2015/2016) è pari al 48,4% del totale. Ovviamente, parliamo di cifre derivanti dai diritti domestici e internazionali, parliamo quindi di una somma aggregata e complessiva.

Il Napoli ferma a 92 milioni il suo conteggio definitivo. È la quarta quota della Serie A, dopo Juventus, Roma e Milan (che aggiorna il suo bilancio annualmente e nel 2015 ha raggiunto 87 milioni). Come impatto percentuale, il 59,2% rappresenta la quinta percentuale più elevata dopo le piccole Bologna, Carpi e Palermo. In testa, a questa speciale classifica, c’è però la Lazio: quasi 3/4 del fatturato del club biancoceleste fa riferimento ai tv rights.

Il trend

Come detto, c’è una leggera crescita d’impatto rispetto alle stagioni precedenti: nel 2014/15 l’impatto dei diritti tv sui ricavi in Serie A era stata del 47%; nelle stagioni precedenti, la quota arrivava al 43%. Da questi dati si evince l’importanza assoluta del tema diritti tv. In questi giorni di aste deserte (diritti domestici) e aste chiuse facilmente (diritti Champions), si decide il futuro sostenibile della Serie A. Che, anche nei club più “virtuosi”, dipende soprattutto dai soldi dei broadcaster. La Juventus dalla gestione “illuminata” deve comunque il 50% dei suoi ricavi a questa voce. La metà del giro d’affari bianconero è legata a un introito non strutturale. È una cifra che dovrebbe far riflettere.

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