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Chi tende un’imboscata squadrista alle due di notte all’autogrill non è tifoso del Napoli, è un delinquente

I tre arresti per l’agguato all’autogrill nei confronti dei tifosi brindisini della Juventus reduci dalla trasferta di Roma

Chi tende un’imboscata squadrista alle due di notte all’autogrill non è tifoso del Napoli, è un delinquente
L'agguato all'autogrill ai tifosi della Juventus

Il tifo è un’altra cosa

Non è il nostro calcio. Non è il nostro modo di intendere il tifo. È ovvio. Non è il nostro. E non è quello della stragrande maggioranza degli appassionati di questo sport. Nella notte tra il 15 e il 16 maggio, all’autogrill dell’autostrada Roma-Napoli La Macchia c’è stato un agguato ai danni di tifosi brindisini della Juventus reduci da Roma per la partita della loro squadra contro i giallorossi. Qui di seguito il comunicato della polizia di Frosinone:

Il comunicato della polizia

«Alle ore 1:30 circa del 15 maggio scorso, nell’area di servizio autostradale “La Macchia Ovest”, un gruppo di sette tifosi della Juventus residenti nella provincia di Brindisi e di rientro dalla trasferta di Roma venivano violentemente aggrediti con calci, pugni e bastoni e venivano fatti oggetto di lancio di petardi e torce fumogene da un altro gruppo di circa venti tifosi ultras del Napoli Calcio, lì sopraggiunti e di rientro dalla trasferta di Torino.

Terminata l’aggressione fisica, i violenti si impossessavano anche delle borse all’interno del furgone su cui viaggiavano i tifosi juventini, contenenti denaro, documenti ed altri oggetti personali, e si allontanavano dal luogo dell’evento a bordo di alcuni veicoli. Tutti gli aggrediti hanno dovuto far ricorso alle cure dei sanitari presso il nosocomio di Frosinone, con referti per lesioni dai 2 agli 8 giorni s.c. Nei giorni immediatamente successivi, sono state eseguite, in territorio di Napoli e Caserta, perquisizioni domiciliari a carico di alcuni degli identificati, nel corso delle quali è stato rinvenuto materiale vario comprovante la diretta responsabilità in merito ai reati contestati».

Tre arresti

Per quest’agguato – non c’è altro termine – sono stati arrestati questa mattina due ventenni di Napoli e un uomo di 33 anni di Caserta. Due tra questi hanno precedenti specifici. Sono accusati di rapina e lesioni aggravate e subiranno anche il Daspo, quindi non potranno più andare allo stadio. Nel frattempo, proseguiranno le indagini per identificare i restanti ultrà che hanno partecipato all’aggressione.

La battaglia del Napolista

Chi segue il Napolista conosce bene la nostra idea di passione. Siamo partigiani, certo, tifiamo per il Napoli. Ma, da sempre, prendiamo le distanze da atti violenti e ideologicamente anacronistici. Per noi, i tifosi delle altre squadre sono avversari mai nemici da odiare. È superfluo ripeterlo qui sul Napolista. Dove abbiamo condotto una battaglia di verità per il processo alla Juventus proprio in nome della pulizia del calcio. La Juventus, come ha ripetuto Agnelli all’Antimafia, ha dovuto chinare il capo e venire a patti con i rappresentanti della tifoseria organizzata. Ha di fatto avallato il bagarinaggio per garantire la pax nelle curve. Poi la Juve sostiene che non fosse al corrente del passato familiare di Rocco Dominello, delle sue aderenze con la ‘ndrangheta. Qui il nostro pensiero non combacia con quello dei dirigenti juventini. Ma di certo noi del Napolista fermamente condanniamo la violenza.

Un’imboscata squadrista

Gli autori di questa imboscata squadrista – non c’è altro termine per definirla – non sono per noi tifosi del Napoli. Si tratta di pochi violenti – rispetto a tutti coloro i quali seguono il calcio e non solo da casa – che finiscono col rovinare quello che per noi è ancora lo sport più bello del mondo. Crediamo, lo abbiamo scritto, che anche le forze dell’ordine abbiano raggiunto un patto tacito con le frange estremiste del tifo (in tutta Italia). Avranno avuto le loro buone ragioni. Fatto sta che per noi è inammissibile che nel 2017 si vada in trasferta e di ritorno, alle due di notte, si subisca un’imboscata del genere solo per essersi fermati all’autogrill e indossare la sciarpa di un altro colore.

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