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La forza, gli episodi, la mentalità: ora anche la Juventus sa cosa significa

Analisi della notte di Cardiff: come si è espressa la superiorità del Real Madrid, ovvero cosa dobbiamo pensare e imparare tutti noi.

La forza, gli episodi, la mentalità: ora anche la Juventus sa cosa significa

Forza

Rileggiamo insieme l’analisi tattica di Real Madrid-Napoli. Ve la linkiamo, qui, non ci autocitiamo. Ecco, è successa la stessa cosa questa sera. La squadra più forte ha preparato benissimo la partita. E l’ha vinta. Ha vinto quando ha deciso di farlo, nel modo in cui ha deciso di farlo. Ha visto/capito (studiato) che la Juventus sarebbe entrata in campo ad aggredire e si è lasciata aggredire. Il Real ha segnato un gol sull’unica occasione propriamente detta, ha subito un gol in una situazione strana e bellissima. Poi ha iniziato a giocare, quando i meccanismi della Juventus non potevano funzionare più. Perché, l’ha detto Allegri nel dopopartita, non puoi giocare una finale sempre a cento all’ora. Soprattutto se ti chiami Juventus, e hai costruito le tue fortune su una difesa concentrata e granitica. Non su una certa spavalderia.

Quando la Juve è calata, è subentrato di nuovo il Madrid. Che ha azionato i suoi campioni, inscatolati nel piano partita preparato da Zidane. Contro il Napoli furono i cambi di gioco, contro la Juventus è stato l’attacco sulle fasce e la pressione sulla prima costruzione. Colpire i punti deboli. Questione di mentalità. Di bravura. Di forza.

Episodi

Nel dopopartita, Buffon e Allegri hanno parlato di episodi che «non hanno sorriso». Vero. La deviazione sul primo gol di Ronaldo, quella sul tiro di Casemiro (ah, Casemiro…). Sono la riedizione del tiro deviato di Zaza. La fortuna raramente aiuta chi non se la va a cercare. È la storia del rigore con il Milan in campionato, ad esempio. Tocco di braccio di De Sciglio in area. Calcio di rigore, sì, forse, chissà. De Sciglio, però, tocca la palla su un cross in area. Se la Juve non avesse attaccato, non sarebbe mai successo. È questione di forza, e prima o poi troverai sempre qualcuno più forte di te. Al Napoli, per esempio, sono toccate Juve e Real; ai bianconeri, solo il Real. Ora, però, hanno capito cosa significa. Recriminiamo noi, recriminiamo loro. È la vita, che gira così.

Mentalità

Chapeau perché ci sono arrivati. Noi non eravamo a Cardiff, come altre 30 squadre fortissime o meno. Non abbiamo e non abbiamo fatto abbastanza, esattamente come il Manchester City o la Dinamo Kiev. Sotto il podio, siamo tutte uguali o quasi. La mentalità della Juventus, quest’anno, è stata quella della gestione. Ha funzionato, non c’è che dire. Fino alla finale. Fino a che, dall’altra parte del campo, è comparsa una squadra più forte nei singoli e parimenti organizzata. E allora la gestione non basta più, non può bastare, se non ti girano gli episodi. Ma gli episodi si fanno girare con i campioni, con le giocate o il gioco che ti indirizzano la partita. Lo abbiamo scritto sopra.

Ecco, prendiamo questa serata come una lezione. Anche noi, tifosi o analisti o solo simpatizzanti del Napoli. Contro chi è più forte, cogliere la vittoria è sempre difficile. È sempre più difficile. Bisogna scegliersi la propria strada, praticarla, impararla a memoria. Il Napoli ha scelto quella di un certo gioco, qualche volta basta e altre no. Non basta contro le più forti, contro la Juventus o il Real Madrid. La Juventus ha scelto un’altra strada, opposta, più vicina alle proprie caratteristiche. Alla propria indole, se vogliamo. Molte volte basta, alcune altre no. Contro chi è più forte, il Real Madrid ad esempio. Ora sanno quello che si prova. Anche loro. Anche questa volta.

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