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Diritti tv Champions, problemi in Spagna: l’obiettivo Uefa (200 milioni) non è stato raggiunto

I club spagnoli dominano la Champions League, eppure la prima asta per i diritti tv del triennio 2018-2021 non ha portato alle offerte sperate.

Diritti tv Champions, problemi in Spagna: l’obiettivo Uefa (200 milioni) non è stato raggiunto

Il paradosso

Se la Spagna domina da anni la Champions (vittorie ininterrotte dal 2014, solo la Juventus è arrivata due volte in finale a parte le tre big della Liga), le emittenti televisive iberiche non fanno breccia nel cuore della Uefa. È un paradosso bello e buono, che quasi riscrive la legge della competitività. Nonostante i club spagnoli siano sempre tra i più forti dell’intero torneo (e dal 2018 saranno in quattro a partecipare ai gironi), l’assegnazione dei diritti tv per il nuovo triennio procede a rilento.

Secondo quanto raccolto da Caicio&Finanza, le prime offerte delle reti iberiche non hanno convinto la Uefa. L’obiettivo della confederazione europea era arrivare a 200 milioni, una cifra che non è stata raggiunta con le prime offerte. Non sono mancati i broadcaster interessati: Mediaset, RTVE, Movistar, Mediapro, Atresmedia e TV3.

Le offerte, presentate ieri mattina, non hanno portato all’aumento degli introiti auspicato (30%), quindi l’asta ricomincerà da zero. La forte concorrenza di Telefonica, tuttavia, fa be sperare l’Uefa. Anche se a quel punto sarebbe in pericolo la trasmissione in chiaro delle partite. In caso di vittoria di Telefonica, infatti, è probabile che la Champions possa diventare accessibile solo tramite pay tv. Si vedrà nei prossimi giorni di risolvere questa situazione paradossale.

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