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Le dieci tribù che hanno un motivo per tifare contro la Juve

Dieci gruppi di persone che, per storie o gusti o personalità particolari, stasera non dovrebbero avere dubbi su quale squadra sostenere tra Juve e Real.

Dai sarriti ai poeti

Tra pancia e testa, cuore e fegato, ci sono dieci ragioni che uniscono le varie anime del tifo contro la Juve, questa sera a Cardiff. Dal riformismo al populismo, ogni tribù ha i suoi motivi.

1)   Per i sarriti ortodossi: perché potremmo dire di avere giocato i sessanta minuti più belli della storia del calcio (7 marzo 2017) contro i vincitori della Champions.

2)   Per chi ama ma non perdona: perché nessuno vuole vedere la scena dell’Innominato dei 36 gol alzare la coppa con le orecchie

3)   Per i nostalgici irriducibili: perché ogni volta che la Juve perde una finale europea si rinnova il ricordo immenso e struggente del gol di Felix Magath quella sera ad Atene. Era il 25 maggio 1983. Juve contro Amburgo. Zero a uno.

4)   Per i filosofi del calcio: perché il tifo contro è il lato oscuro e vivido allo stesso tempo del calcio. Una volta, in un’intervista, chiesi a un famoso attore romanista: “Scudetto alla Roma o Lazio retrocessa?”. Lui rispose senza pensarci: “La Lazio in serie B”.

5)   Per i giustizialisti: perché stasera potrebbero soffrire anche quei tifosi in affari con la ‘ndrangheta.

6)   Per i rafaeliti: perché Madrid, sponda Real, è stata e sarà sempre la casa natale di Rafa Benitez.

7)   Per gli antirazzisti: perché la sconfitta è l’espiazione più pesante per ogni domenica trascorsa allo Stadium a cantare “Lavali con il fuoco”.

8)   Per i poeti: perché Napul’è mille culure e loro sono in bianco e nero.

9)   Per gli storici revisionisti: perché Madrid sono i Borbone e Torino i Savoia.

10) Per i teledipendenti antiSky: perché sarà uno spettacolo unico godersi facce e voci e commenti della moglie di Buffon, di Mauro e Vialli, di Caressa e Del Piero.

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