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Posta Napolista – Caro Napolista, sei solo invidioso della Juventus

Un lettore, tifoso della Juventus, ci scrive per manifestare tutto il duo disappunto nei confronti della «malcelata avversione napolista» per i bianconeri.

Posta Napolista – Caro Napolista, sei solo invidioso della Juventus

Egregio direttore,

chi le scrive è un tifoso della Juventus che segue da tanti anni il suo sito, visitandolo molto frequentemente. Noi tifosi bianconeri siamo fatti così, sentiamo il bisogno ossessivo di farci i fatti degli altri, anche per capire come sia mai possibile sostenere la squadra della propria città.

Questo vostro legame per noi è incomprensibile, perché la nostra comunità è di provenienza composita, ma si unisce solo grazie ad un elemento fortemente aggregativo: l’amore per la vittoria, che è l’unica cosa che conta. Sa com’è, noi abbiamo vinto 32 scudetti, non siamo perdenti come voialtri che avete la cultura dell’invidia. Spesso proveniamo da terre dimenticate da Dio e dagli uomini, e grazie agli stupefacenti successi della nostra corazzata troviamo un senso d’appartenenza.

L’avversione napolista alla Juventus

Ho deciso di rivolgermi a lei perché dal suo sito emerge una malcelata avversione nei confronti della Juventus. Le ricordo che tifare contro è sintomo di miseria umana, come ha detto giustamente quel meraviglioso uomo di sport che ci fa da Capitano. Lei, gentile direttore, parla male di noi perché è logorato dalla cultura dell’invidia. Lei non può capire quanto sia bello per me partire da Somma Vesuviana al mattino per ritrovarmi di sera al Nostro Tempio, e finalmente cantare assieme ai miei fratelli bianconeri i cori che da sempre ci scaldano i cuori, come “Oh Vesuvio lavali col fuoco”. No, davvero, sono sensazioni fortissime, quasi orgasmiche. Io non sono proprio in grado di spiegargliele e comunque lei non capirebbe perché è umanamente misero. So solo ricordarle che abbiamo vinto 34 scudetti e vincere è l’unica cosa che conta. Ma lasciamo stare.

Veniamo al Napolista. In questi anni lei ha parlato tanto di noi. Troppo. Sarà la cultura dell’invidia (o forse la miseria umana). Ora però le devo dare un consiglio da amico: la smetta, una volta e per sempre. Glielo dico per il suo bene e per la sua incolumità fisica: ci dia un taglio con queste falsità.

I media

Per esempio: lei sostiene che i Media nascondano le notizie sgradevoli sulla Juve perché la nostra dirigenza controlla i mezzi d’informazione. Noi? Noi che abbiamo vinto 36 scudetti? Ma come si permette di scrivere cose simili? Noi i media mica li controlliamo, noi li teniamo proprio per le palle. Lei capisce cosa accadrebbe, se la nostra Onorata Società smettesse di comprare pagine di pubblicità sui giornali? Quelli devono tirare a campare finché il Web non li seppellirà definitivamente. E quindi noi li teniamo in vita perché siamo ricchi di umanità, non siamo come lei, umanamente misero e miseramente umano. Lei sa che quello che le dico è vero, ma finge di non saperlo perché vuole compiacere i suoi lettori. In realtà, siccome lei ha la cultura dell’invidia e l’umana miseria, la capisco.

Però dovrebbe prendere esempio dalla Gazzetta dello Sport o da Sky, perché noi juventini siamo tanti e non vogliamo turbamenti, siamo personcine sensibili che non amano le brutte cose che lei si ostina a pubblicare (chissà ancora per quanto ci riuscirà, tra l’altro). Scriva piuttosto le cose veramente importanti, come il fatto che abbiamo vinto 38 scudetti e quindi Buffon o Dybala vinceranno il Pallone d’Oro. Ma lei ha la cultura dell’invidiosa miseria umana.

Percezione dei calciatori

Lei ha scritto che per vincere (che è l’unica cosa che conta) bastavano i nostri vecchi centravanti come Matri e Llorente, e quindi Higuain non serviva. Ahahah, lei è ridicolo. In una squadra come la nostra giocano solo campioni veri, infatti il mondo intero considera Gonzalo un attaccante straordinario (chieda agli argentini, vedrà cosa le rispondono), e poi lo sanno tutti che alla Juve Cristiano Ronaldo farebbe panchina e il vostro Mertens finirebbe in tribuna.

Come dice? Ronaldo ci ha fatto due gol e abbiamo perso la finale di Champions? Suvvia, Cardiff è solo un incidente della storia, il futuro è nostro, non s’illuda, perché vincere è l’unica cosa che conta. Infatti stiamo già avviando un processo di rinnovamento profondo: presto vedremo in campo Pjaca, il nuovo Ronaldo, e poi c’è Damato già pronto a raccogliere l’eredità di Rizzoli, per non parlare di Rugani, il nuovo Ranocchia, che entro due anni dimostrerà tutto il suo valore e contenderà il Pallone d’Oro a Bonucci.

A proposito, ma come può mai pensare che il nostro grande Bonucci dia davvero i paccheri ai compagni? Noi siamo un gruppo unito, lo ha scritto anche Tuttosport. Lei dovrebbe leggerlo invece di farsi rodere dalla cultura della misera invidia umana. Perché l’unica cosa vera è che lei – miseramente – ci invidia. E sa perché? Perché nessuno gioca bene come noi.

La cultura dell’invidia

Ecco, tutti quegli articoli sul presunto bel gioco del suo Napolicchio sono inaccettabili. Se lei non fosse accecato dalla cultura dell’invidia umanosa e misera, apprezzerebbe le giocate di gomito di Chiellini, l’incomparabile agilità di Gerardo Gonzalo, i pulitissimi tackle di Liechsteiner, i folgoranti scatti di Barzagli, i perfetti fischi di Mazzoleni, i pindarici voli di Cuadrado. Invece no, lei continua a parlare di questo Sarri come se fosse il nuovo Capello, il nuovo Trapattoni, il nuovo Del Neri… Ma mi faccia il piacere! Un uomo che non ha stile, che non si fa la barba, che non sa annodarsi la cravatta… Ma che speranze avete?

Ha visto invece il nostro Allegri, che portamento, che eleganza? E prima c’era Conte, l’uomo che preferì Giaccherini a Insigne e fece bene, perché questi calciatori terroni non servono a niente, non vi fanno vincere. Noi sappiamo che vincere è l’unica cosa che conta e infatti abbiamo vinto 43 scudetti anche grazie allo Stile Juve, una cosa che lei forse considera finta, ma invece si sbaglia, perché la nostra rettitudine morale ci permette di evitare passi falsi, altrimenti ci ritroveremmo a intrattenere rapporti con ultrà legati alla Ndrangheta o ad affidare il Centro Medico a Riccardo Agricola. Noi siamo corretti, anche per questo vinciamo. E vincere è l’unica cosa che conta, se lo ricordi, misero uomo che ha la cultura dell’invidia.

Con poca stima.

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