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Spalletti: «Per me la numero dieci non andrebbe ritirata mai. Manichini? Gente deviata»

La conferenza di Spalletti alla vigilia di Milan-Roma: «Il terzo posto non sarebbe un fallimento, è giusto che Totti esprima la sua idea a fine anno».

In conferenza stampa

Luciano Spalletti in conferenza stampa alla vigilia di Milan-Roma: «In questa settimana c’è stata la reazione giusta, la squadra è dispiaciuta. Sento addosso l’amarezza del derby. Quello che conta però si vede in fondo al campionato. Ci sono partite che si perdono e la reazione dieventa fondamentale. L’esame è la classifica a fine campionato e questa partita è fondamentale. Il Milan? Ha perso smalto rispetto all’andata, quando ci mise molto in difficoltà. Hanno mantenuto molte qualità e ci sono episodi dove non sono stati premiati. Dirò ai miei calciatori di aspettarsi il Milan dell’andata. I loro giovani hanno un grande futuro».

I manichini e lo striscione al Colosseo

Una manifestazione del genere non fa riferimento ai tifosi di nessuna squadra, ma appartiene a persone deviate, che hanno dei problemi. Una cosa così evidenzia solo odio, cattiveria, livore gratuito, come quello evidenziato nell’articolo di Vocalelli che ha tirato in ballo i miei figli per attaccare me. I miei figli hanno gli hanno dato ragione a lui dal punto di vista tecnico, ma vorrebbero non essere tirati in ballo nei suoi articoli. Sono studenti, vanno lasciati stare.

Il terzo posto sarebbe un fallimento?

Non credo, chiediamo ad altre squadre cosa ne pensano. Sulla Juventus non si poteva mettere mano, hanno portato da soli lo lo scudetto a casa. Noi ci giochiamo l’accesso diretto in Champions con il Napoli, che è una delle squadre più forti d’Europa e detiene questa posizione. Se stiamo correndo con loro vuol dire che abbiamo fatto bene, perché siamo partiti indietro. Quando ho iniziato il mio percorso a Roma eravamo a 5 punti dall’Inter, ad una decina dal Napoli. Eravamo a 5 dalla Fiorentina. Vediamo come si finisce e poi ti dico come è andata. Certo, ci sono state partite che potevamo fare meglio, in cui abbiamo espresso tutta la nostra qualità

L’obiettivo? Lo crea chi sostiene che la Roma debbavincere il campionato. Io ho detto che è vero, bisogna vincere, ma nel lavoro succedono delle cose. In generale la squadra ha lavorato bene. È una squadra forte che ha perso delle partite, che non è in alto mare come si pensa. Il Napoli pratica un calcio tra i migliori Europa, è la squadra che tutti vorrebbero avere ora e noi ce la stiamo giocando con loro. Dal mio punto di vista, non avremo timore a giocare con Milan e Juve. Il Napoli ha recuperato 3 punti, che è tanta roba, ma faremo vedere il nostro valore. Arrivare secondi è come vincere. Anche il terzo posto farebbe parte di quella dimensione internazionale che vogliamo dare a questo club

Monchi

Pallotta è andato a prendere il migliore, questo dimostra le sue intenzione. Qualcuno tiene il ds che aveva perché ha fatto bene, ma Monchi lo volevano tutti. Quello che ha detto di noi a me fa piacere, è una visione che viene da fuori, di uno che non è inquinato da quello che si dice sul luogo. Ha, a noi ha fatto piacere quello che ha detto e mi ha già dato cose che tengo strette.

Totti

Io ci sono dentro fino al collo, è difficile giudicare. Aspettiamo a dare degli aggettivi a Monchi, parlando di questo lui ha solo riportato ciò che ha trovato. Ha detto che Francesco ha in mano un contratto. Essendo nel momento più importante della sua carriera, vuole aspettare la fine del campionato e vuole stare zitto per dare attenzione alle partite che restano. Io ho sempre detto che la gestione del calciatore spetta a me. A voi stanno più a cuore le sue sorti che degli altri, ma per raggiungere i risultati vanno tenuti in conto tutti. Per essere quello che fa la formazione, non vedo il gol di due ani fa, ma vedo quello di ora rispetto agli altri. Pure su Dzeko, mi è stato detto che ho sbagliato a toglierlo perché sta giocando per la classifica cannonieri. La fine della carriera di Totti la gestisce il presidente e mi sembra che l’abbia già scritto. Non sento parlare nessuno dal suo entourage e questo è segno che si aspetta la fine del campionato e poi lui dirà il suo pensiero. Sarebbe meglio che fosse lui, ad esprimerlo.

La numero dieci? Io penso che non vada ritirata. Se vogliamo ricordarlo scriviamo il suo nome con il numero 10 su tutte le maglie. L’hanno fatto in passato gli altri di ritirare la maglia. E il bambino che ambisce a giocare con quella maglia che fa? Gli vogliamo togliere questa soddisfazione? Teniamo vivo il numero 10 su tutte le maglie.

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