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Sconcerti, dubbi sulla Juventus: «Quattro punti non sono un dominio, è il titolo di Allegri»

L’editoriale sul Corsera: « La Juventus ha subìto il 30 per cento in più dei gol di un anno (26) e ha segnato molto meno di Napoli e Roma».

Sconcerti, dubbi sulla Juventus: «Quattro punti non sono un dominio, è il titolo di Allegri»

L’editoriale sul Corriere della Sera

Mario Sconcerti applaude la Juventus, ma non celebra il titolo senza porsi domande. Anzi, l’esagesi del sesto scudetto bianconero parte proprio da un’analisi di ciò che è andato male: «È stato uno scudetto più difficile di quello che è sembrato. La Juventus sempre in testa, ma per metà campionato ha perso spesso, alla 4ª giornata, alla 9ª, alla 14ª, alla 20ª. Troppe sconfitte ravvicinate, tante gare così si perdono in un anno intero». Qui Sconcerti vede la svolta, soprattutto tattica. La Juve cambia modo di giocare, Allegri inventa qualcosa, «nel modo più estremo ma ce l’ha fatta».

Eppure, non basta a dirimere tutti i dubbi: «È stato un campionato più difficile per la Juve anche perché nessun avversario ha mai mollato. Quattro punti di vantaggio sono niente, segnano una posizione ma non un dominio. E ancora non è finita. La Juventus ha subìto inoltre il 30 per cento in più dei gol di un anno fa, mai così numerosi nei sei anni (26). E ha segnato 15 reti meno del Napoli, 13 meno della Roma. Higuain è andato bene ma non ha dominato, Dybala ha cambiato ruolo, è cresciuto molto tatticamente, ma sta chiudendo a soli 10 gol. Mandzukic è stato un eroe ma costringe a pensare se sia l’uomo migliore per il tipo di compiti affidatigli. L’unico mai sostituito è stato Khedira, di solito il più sostituibile per necessità muscolari. In sostanza, non è una Juve senza domande».

Per tutta questa serie di motivi, «mi sembra che sia lo scudetto di altri, meno dei giocatori e più di Allegri ed Agnelli». E domani «è già una scommessa».

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