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Il Sarri da Oscar che spiega a Ilaria D’Amico quanta pipì fa il cane Ciro

Si fa largo nella savana di Sky tra battute e affermazioni di una chiarezza disarmante. Al livello della prestazione del Napoli in campo. E nel salottino hanno già paura per l’anno prossimo

Il Sarri da Oscar che spiega a Ilaria D’Amico quanta pipì fa il cane Ciro

La comunicazione è importante

A qualcuno sembra ancora assurdo, ma il post-partita (così come il pre-partita) ha assunto un’importanza notevole. Non vogliamo addentrarci in paragoni che ci proietterebbero lungo discese ardite, ma la comunicazione nel calcio – e non solo nel calcio – non è proprio una barzelletta. E oggi Maurizio Sarri, dopo aver diretto una prestazione del Napoli a tratti imbarazzante per la superiorità (con i soliti ghirigori che dovrebbero essere puniti con pene corporali), si è presentato davanti alle telecamere col clima “ancora caldo” per la conferenza di ieri.

Nel salottino Sky erano caldi

A Mediaset ce lo raccontano incazzato, al punto da abbandonare la postazione. A Sky Sport l’ambiente è bello carico. Ilaria D’Amico evidentemente è già in tensione per il prossimo anno – e su, relax – e quindi ha cominciato in ogni modo a sollecitare gli ospiti fissi sulle mosse di mercato del Napoli, sulla possibilità che questo “splendido gioiello” (parole sue, l’obiettivo era di enfatizzare questo Napoli per poi far finta di dolersi di fronte alla possibilità di cessioni illustri) potesse essere smontato. Ne ha cavato soltano una ipotetica cessione di Koulibaly. Poco. Troppo poco.

Le passeggiate di Ciro

Finché non è arrivato lui, Maurizio Sarri. Confessiamo, abbiamo temuto il peggio. Ci arrivavano echi disastrosi dalla performance Mediaset. E invece abbiamo capito subito che il nostro Sarri era in grande giornata. Ha cominciato col cane Ciro, non sa se Ciro gli consentirà di guardare Roma-Juventus. «È un ex randagio – ci ha tenuto a precisare a Ilaria D’Amico che si informava sulla durata delle passeggiate liberatorie di Ciro – non lo puoi ingabbiare, è abituato a lunghe uscite».

Come Gianni Morandi e Silvione

Ha cominciato a sorridere. Insomma, non proprio a sorridere. Ma quando gli si allentano i muscoli della faccia. Si capisce che sta sul pezzo. E ha sbrigato la pratica come in Italia pochi altri saprebbero fare. E non ci limitiamo al calcio. Chessò, Gianni Morandi, il sempiterno Silvione (Berlusconi, per chi non volesse capire). Fuoriclasse insomma. Sarri ha lentamente e inesorabilmente spento le velleità della sentimentalmente (e non solo) juventina Ilaria D’Amico.

Ha spiegato il senso delle sue dichiarazioni di ieri. Non le ha rinnegate. E qui il Napolista ha fatto la ola e ha quindi confermato la candidatura del nostro allenatore a leader della sinistra contemporanea. Ma ha chiarito che non si riferiva a questo contratto, che lui a De Laurentiis non ha mai chiesto nulla, che il presidente può stare tranquillo. Che poi – colpo di classe – se De Laurentiis non dovesse essere contento di lui, basta una telefonata e lui toglie il disturbo. E, ancora, altro colpo di classe, che se proprio ci tiene a ridiscutere il contratto, non c’è bisogno di farlo litigando. Vette maestose. Col finale: «Il nostro rapporto è buono, nonostante qualche litigata pubblico». Una pugnalata per il salottino Sky.

Le telecamere non hanno inquadrato in studio, peccato. Bonjour tristesse. Però, una domandina la vorremmo porre: perché non vi godete l’anno in corso? Siete in lizza per il triplete e già vi preoccupate per il prossimo anno? Una cosa alla volta. Di certo, questo Napoli fa paura. Ma, altrettanto certamente, questo Napoli in campo (senza ghirigori, please) e questo Sarri mediatico fanno molto ben sperare. Anche Insigne, che ha parlato subito dopo, è stato sorprendentemente inappuntabile. Se il Napoli dovesse migliorare anche in comunicazione, come sembra, allora nel salottino di Sky dovranno davvero cominciare a preoccuparsi.

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