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Dieci cose sul Napoli e non solo

Sampdoria-Napoli, l’ultima partita non guardata: il Napoli nei piedi e nelle parole.

Dieci cose sul Napoli e non solo

1 – So una cosa sul gioco del Napoli. No, non parlo della bellezza, o meglio, non parlo solo della bellezza; perché comunque la si giri qui la bellezza è compresa nel prezzo. Parlo di una certa leggerezza, che come nella canzone di Fossati (“non ho mica vent’anni, ne ho molti di meno e questo vuol dire, capirai, responsabilità”), vuol dire essere responsabili. Significa avere nella testa e – consentitemi – nel cuore, prima ancora che nei piedi, quella particolare forma di levità che consente il controllo, permette la decisione giusta, armonizza ogni singolo movimento di un calciatore con quello degli altri.

La leggerezza che vive negli schemi di gioco a un certo punto si è materializzata anche sul campo da calcio, da quel momento nessuna partita è più stata la stessa e, consentitemi di nuovo, nessun avversario ha più capito niente. Una squadra così non avrei saputo immaginarla, ho avuto la fortuna di vederla.

2- So una cosa sull’addio di Francesco Totti. Questa cosa ha a che vedere con l’invidia e con il gioco del pallone. Ho letto che Totti, nella lettera d’addio ha scritto : “Mi piacerebbe farlo con una canzone o una poesia, ma io non sono capace di scriverle e ho cercato, in questi anni, di esprimermi attraverso i miei piedi”, voglio salutarlo dicendogli che molte volte avrei barattato le poesie e le parole che uso tutti i giorni con i suoi piedi.

3- So una cosa su Marek Hamsik. So che raggiungere lo stesso numero di gol realizzati, con la maglia del Napoli, da Maradona è una cosa che ritenevo impossibile fino a tre anni fa. Mi piace quando l’impossibile diventa possibile, mi piace sbagliarmi specie quando già in partenza avrei voluto sbagliare. Mi piace che il capitano abbia certificato il mio errore. Per un tifoso come me, un tifoso minore – ammettiamolo – uno che non tifa abbastanza, uno che si ferma a quello che accade sul campo non esiste riconoscimento più grande. Sbagliamo e non aspettiamo altro che qualcuno ci corregga e ci smentisca. Non vogliamo altro che i record siano battuti.

4- So una cosa su Lorenzo Insigne. Che non gliene frega niente della numero 10, so che gli importa moltissimo come sta giocando, come giocherà. So che vuole vincere. E, credetemi, vincerà. So che sta bene col numero 24. So che un ragazzino dei nostri tempi che sceglie in regalo la maglia di Insigne la vuole con il 24, perché Insigne – il fortissimo Insigne – è il numero 24. Punto.

5- So una cosa su come sono andate le cose. La Roma ha fatto un punto in più, questa è una cosa che so. Se penso da tifoso dico che il Napoli avrebbe meritato di arrivarle davanti, ma se penso da tifoso penso uguale a uno della Roma che direbbe: “la Roma ha meritato di più”. Allora penso da non tifoso e ragiono, e ritorno sul gioco e sulla bellezza, e ripenso a qualche ingenuità (e ingenuità ne ha commesse pure la Roma), e mi dico che sì, forse il Napoli avrebbe meritato di più, ma i due punti che mancano sappiamo dove cercarli, perciò penso anche che le cose siano andate come dovevano andare; ma di una cosa sono certo, il Napoli è più forte della Roma e questa cosa la sa pure qualche romanista illuminato.

6 -So una cosa su quello che ho scritto quest’anno. So di aver usato un numero rilevante di poesie, un discreto numero di romanzi. In ogni libro che ho letto ho trovato almeno una frase che c’entrasse col calcio, non perché tutto c’entri con questo sport, ma perché io c’entro molto con questo sport. Ricordatevi che il significato delle poesie, dei racconti e dei romanzi lo decide sempre il lettore, per questo motivo in questa rubrica mi sono permesso di far fare alle parole quello che più mi andava a genio. A volte sono venuti degli splendidi tiri a giro, a volte ho sbagliato un calcio di rigore; ma sempre ho cercato di mantenere il controllo del gioco con le parole, proprio come fa il Napoli col pallone.

7 – So una cosa sui calciatori del Napoli. So che hanno disputato una stagione straordinaria, non perfetta perché la perfezione non esiste, ma esistono altre cose come abbiamo imparato a capire. Esiste il talento, la sua amministrazione, il suo dosaggio, il suo sparpagliarsi sul campo. Esiste l’arte di sparigliare le carte, e quest’arte viene dall’invenzione e dalla geometria. Il Napoli spariglia, il Napoli improvvisa e poi ragiona. Il Napoli ragiona. E così predispone il talento all’invenzione.

Il Napoli si rilassa – che non vuol dire lasciarsi andare – che vuol dire abbandonarsi, disporsi mentalmente a un certo tipo di gioco, quel gioco dove anche un brocco farebbe un lavoro discreto, ma dove il campione emerge e completa quello che l’allenatore ha pensato. Il campione di quest’anno non è uno solo, oltre a Hamsik e a Insigne, i campioni sono Calle e Mertens. Mertens, un gol dietro quello che a Roma consideravano un brocco. È giusto o non è giusto? Vedi sopra.

8 – So una cosa sul razzismo da stadio verso Napoli: mi ha rotto le scatole. L’ho detto mille volte: siete senza fantasia ed è per questo che perdete. Com’è il tifoso così diventa la squadra: stessa noia, stessa ripetitività, stessa assenza di immaginazione. Addio.

9 – So una cosa sul Crotone. Nel girone di ritorno ho tifato per loro, perché hanno meritato e perché il Palermo, il Pescara (nonostante Zeman) e l’Empoli mi hanno deluso e annoiato profondamente.

10 – So una cosa su Sarri. So che non esiste un allenatore più bravo, al momento. So di non desiderarne uno diverso; che in fondo al cuore lo sa anche chi non lo ammette. So di aver mischiato con Sarri molti personaggi letterari, so che loro ne sarebbero stati felici. La letteratura è capace di accoglienza, si sa.

Una sola nota a margine

Mi è piaciuto molto passare questi mesi con voi e vi ringrazio tanto per avermi letto. Grazie a Massimiliano e a tutti i Napolisti, gente seriamente pazza. Ieri sera mentre finiva il campionato finiva anche il Festival dei Matti e mi si scaricava lo smartphone, le cose – come vedete – non capitano mai per caso. Passate una buona estate e non perdete troppo tempo con il calcio mercato.

#IoStoConSarri, ma d’estate vado al mare.

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