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La Sampdoria di Giampaolo cerca la qualità (però segnano sempre gli stessi)

La lavagna tattica della Sampdoria: una squadra proattiva, organizzata e con un buon possesso palla. Solo tre calciatori, però, vanno oltre i 5 gol.

La Sampdoria di Giampaolo cerca la qualità (però segnano sempre gli stessi)

Motivazioni al lumicino, nella gara di domani, per la Sampdoria al congedo dai propri tifosi dopo una stagione abbastanza positiva, che si concluderà con un tranquillo piazzamento di centro classifica. Più concrete le ambizioni del Napoli, che è ancora in corsa per il secondo posto a -1 dalla Roma, anche se è oggettivamente difficile pensare che il Genoa, nel giorno dell’addio di Totti e con diversi titolari lasciati a casa vista la salvezza già conquistata, possa mettersi di traverso all’Olimpico. La gara si annuncia tuttavia molto interessante per il confronto tra Giampaolo e Sarri, sempre ricca di spunti sullo scacchiere tattico.

Zero dubbi per Giampaolo

Pochi i dubbi di formazione per il tecnico blucerchiato, che dovrà fare a meno degli squalificati Sala e Muriel. Sulla fascia destra, in difesa, prenderà posto Bereszynski (in calo nel finale di stagione dopo un buon impatto a gennaio), mentre davanti si ricomporrà la coppia d’attacco Quagliarella-Schick. Dietro i due, dovrebbe esserci come di consueto Bruno Fernandes, in vantaggio su Alvarez e Djuricic. Per il resto, solito schieramento, con la coppia di difensori centrali formata da Skriniar e Silvestre, l’ex azzurro Regini in posizione di terzino sinistro e il trio composto da Barreto, Torreira e Linetty a centrocampo.

Una squadra, quella di Giampaolo, che nonostante un ottimo potenziale offensivo (con la scoperta del talento cristallino di Schick, già ambito da diverse big italiane ed europee) ha segnato meno di quanto avrebbe potuto (47 reti, soltanto dodicesimo attacco), ma al contempo ha mostrato una fase difensiva discreta: 51 reti subite, ottavo miglior reparto difensivo, e poteva essere un dato molto migliore senza i sette gol incassati dalla Lazio qualche settimana fa. Non è mai mancata, ai liguri, l’attitudine propositiva, la voglia di provare a fare comunque la partita, e lo si capisce dal 51,7% di possesso palla medio. Meglio hanno fatto solo Napoli, Fiorentina, Juventus, Roma, Inter e Milan.

Pochi marcatori

Uno dei problemi della Sampdoria è stato aver polarizzato eccessivamente la produzione offensiva. Sì, i vari Muriel, Quagliarella e Schick hanno disputato un’annata più che discreta con 11 gol a testa, ma sono stati praticamente gli unici a vedere con regolarità la porta, se si eccettua Bruno Fernandes andato a segno per 5 volte. Per il resto, a segno solo altri quattro giocatori, e cioè Barreto due volte, una per Linetty, Alvarez e Praet. Le altre quattro reti realizzate in campionato sono autogol a favore (solo la Juve, con 5, ne ha beneficiato un numero maggiore di volte), tra cui quello di Hysaj nella gara d’andata contro gli azzurri. Altro problema è stato quello di non riuscire a rendere sempre efficace la circolazione di palla.

Il dato sulla pass accuracy è dell’80,1%, in undicesima posizione in questo fondamentale. Lo si capisce considerando che in tutta la rosa il solo Skriniar supera il 90% e i soli Silvestre e Torreira vanno sopra l’85%. Nonostante ciò, la squadra ha sempre espresso una apprezzabile qualità di gioco, recuperando in solidità ciò che si perdeva in qualità. Il trio di metà campo ha fornito buona prova di sé quanto a fisicità e dinamismo: tutti e tre sono tra i primi dieci per contrasti effettuati in campionato (3,1 a gara per Linetty, 2,9 per Barreto e 2,8 per Torreira), Torreira per palle intercettate (2,5 a gara) è il secondo centrocampista più efficace del campionato dopo Gazzi del Palermo.

L’uomo tra le linee

Il 4-3-1-2 di Giampaolo fornisce due tipi di problematiche al Napoli di Sarri: il duello uomo contro uomo a centrocampo e la posizione dell’uomo tra le linee, che rende fondamentali le coperture preventive dei mediani appena si dovesse perdere palla. Come spiegammo anche prima della gara d’andata, lo schieramento effettivo della Samp sul terreno di gioco è in realtà più simile a un albero di Natale, con la seconda punta che accorcia molto sul centrocampo, posizionandosi di fatto sulla stessa linea del trequartista. E la stessa gara d’andata lo confermò:

Campetto posizionale medio doriano in Napoli-Sampdoria. Quagliarella era praticamente sulla stessa linea di Ricky Alvarez, dietro la punta Schick. Da notare il baricentro della squadra niente affatto basso, anche in considerazione degli ultimi 30 minuti giocati in inferiorità numerica, e l’ottima copertura degli spazi, nonostante la teorica inferiorità numerica in fascia.

In fase propositiva, la chiave sarà allargare molto il gioco ed effettuare numerosi cambi di gioco, per far sì di far spendere il più possibile i centrocampisti doriani (ma anche il trequartista e la seconda punta, che andranno in aiuto di seconda e terza linea) nelle diagonali difensive, scompaginando così la compattezza del blocco centrale. Nei buchi che potrebbero crearsi, cambiando spesso lato da sinistra a destra – diamo per scontato che il Napoli utilizzerà, come suo solito, principalmente la corsia mancina per impostare il gioco – potrebbero inserirsi Callejon con i suoi soliti tagli alle spalle della linea difensiva, ma anche Hamsik e Zielinski (più probabile il suo utilizzo di quello di Allan).

Una volta persa palla, opportuno fare molta attenzione alle coperture preventive non solo per evitare che prenda palla Bruno Fernandes tra le linee (giocatore che storicamente ci ha sempre dato fastidio e ci ha già castigato più di una volta), ma anche per non dare profondità a Quagliarella, molto bravo a trovare la posizione per andar via, e a Schick, che potrebbe far valere la sua fisicità in progressione, come già dimostrato all’andata: il gol doriano fu un’autorete di Hysaj, ma la firma fu tutta del ceco, autore di un numero eccezionale sull’out destro.

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