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Processo Juventus rinviato al 15 settembre. Nessun accordo, parti distanti (e spiegazione del comunicato Figc)

La Juve voleva solo sanzioni pecuniarie, per cui nessun accordo. Il comunicato della Figc scritto male ha creato un pastrocchio con accuse al Napolista su Twitter

Processo Juventus rinviato al 15 settembre. Nessun accordo, parti distanti (e spiegazione del comunicato Figc)
Andrea Agnelli col presidente della Federcalcio Carlo Tavecchio

15oo biglietti a partita per cinque anni

La data stabilita è il 15 settembre. Solo allora si svolgerà il processo alla Juventus e ai suoi dirigenti accusati tutti di aver favorito il bagarinaggio da parte dei gruppi ultras. Dalle intercettazioni raccolte dalla Procura di Torino, almeno 1.500 biglietti a partita per cinque campionati di seguito. Almeno 150.000 tagliandi circa. Se ipotizziamo un guadagno di trenta euro in media a biglietto, il profitto ricavato è pari a circa 5 milioni di euro.

Le richieste dell’accusa al processo per ‘ndrangheta

La Ndrangheta non c’entra con la Juventus: si ė infiltrata tra gli ultras per impossessarsi del business dei biglietti. Ma questo è, appunto, un altro discorso. A Torino proprio stamani nel processo “Alto Piemonte”, nella udienza con il rito abbreviato condizionato, l’accusa ha chiesto 8 anni di carcere per mafia per Rocco Dominello, il grande mediatore delle curve, l’uomo sbucato dal nulla che «disoccupato, girava in Jaguar».

Le parole di Tavecchio

Che il processo sportivo sarebbe stato rinviato a dopo la finale di Cardiff era prevedibile. Commenta Carlo Tavecchio, presidente della FIGC: «Andare a giocare la finale di Champions con un provvedimento diverso sarebbe stata una situazione particolare».
Tutti lo speravano. Un atto di riguardo nei confronti di una squadra italiana impegnata nella finale di Champions. Si trattava solo di capire come sarebbe stato motivato il rinvio. E, dunque, le difese (la Procura non si è opposta) hanno chiesto tempo ai giudici federali (Presidente Cesare Mastrocola) per valutare la proposta di arrivare a un patteggiamento.

Pecoraro ha chiesto alla difesa se ci fosse volontà di patteggiare

A inizio della udienza, infatti, il procuratore Pecoraro si è limitato a chiedere alle difese degli imputati, prima di iniziare la sua requisitoria, se intendevano proporre istanze di patteggiamento.

Nessun accordo

E quando la Juve ha voluto vedere le carte dell’accusa, il tentativo di conciliazione è andato a sbattere contro il muro delle distanze abissali. Non si è entrati neppur nel merito delle sanzioni accettate o da far digerire. La Juve, in sostanza, ha dichiarato di essere disposta solo a «monetizzare» gli illeciti sportivi di cui è accusata (ben consapevole che le contestazioni sono granitiche). Mentre per l’accusa, evidentemente, la «monetizzazione» non è ritenuta sufficiente. Orientandosi a chiedere di applicare l’interdizione per gli imputati dalle cariche ricoperte nella società. L’aggravante della continuazione dell’illecito sportivo – e cioè l’aver violato per ben cinque campionati di seguito l’articolo 12 del Regolamento sportivo che vieta la «fornitura ai gruppi ultras di dotazioni di biglietti e abbonamenti in numero superiore al consentito» – porterà ad una richiesta di interdittiva che oscillerà tra uno e due anni.

Bisognerà capire se la Juve e i suoi dirigenti in questi mesi matureranno scelte diverse, accettando anche le interdittive come sanzioni. Una soluzione obbligata visto le «prove» raccolte dagli investigatori nella inchiesta penale, prove che sono sufficienti per una condanna della giustizia sportiva.

Post scriptum (che a questo punto è più importante del pezzo)

Il presidente del Tribunale sportivo può scrivere un comunicato “ambiguo”? Certo che può. Anche se ormai la cultura del web ha appiattito e semplificato linguaggi, concetti, espressioni e pensieri, per fortuna esistono ancora figure e personaggi senza tempo, innamorati dei loro «tecnicismi».

Succede che un cronista, il sottoscritto, si ritrova sul marciapiede per seguire un processo a porte chiuse, quello della Juventus accusata di aver favorito il bagarinaggio. È a porte chiuse quindi per poterlo raccontare ci dobbiamo fidare delle fonti che partecipano alla udienza.

L’sms di ambienti juventini

Un sms di ambienti Juventus ci fa sapere a un certo punto che la Procura federale ha proposto il patteggiamento. Il nostro sito, il Napolista, registra la notizia.

E le fonti della Procura

Finisce l’udienza. Apprendiamo che se ne riparla il 15 settembre. Fonti della Procura ci spiegano che prima che inizi la requisitoria il procuratore federale Pecoraro si è rivolto alle difese chiedendo se c’erano istanze di patteggiamento per valutarle. E che c’era stata la fumata nera perché nell’incontro per saggiare il terreno, accusa e difese parlavano due linguaggi diversissimi.

Il comunicato della Figc e il chiarimento dell’ufficio stampa

Poi ė arrivato il comunicato ufficiale del Presidente del Tribunale federale nazionale, sezione disciplinare, Cesare Mastrocola nel quale si legge che l’udienza è stata rinviata il 15 settembre «per meglio valutare la proposta di accordo formulata dalla Procura federale».

Apriti cielo. Sui social, i tifosi juventini si sono scatenati contro Il Napolista servo della Procura federale”. Siccome ad ascoltare la fonte della Procura sul l’esito della udienza non ero solo, chiamo gli altri colleghi per chiedere loro cosa fare.  Ottengo il numero dell’ufficio stampa della FIGC. «Il comunicato è scritto male. Ma è solo una questione di tecnicismi. E per questo non ci saranno precisazioni».

Fregato. Da cronista sono sempre stato abituato a scrivere quello che vedo e sento. Ma in questo caso c’è un comunicato ufficiale «scritto male». Ma alla fine, mi chiedo, perché tenere il punto smentendo il comunicato? Per confermare di essere il «servo» della Procura? Mi chiedo come può essere che un “Torquemada” degli illeciti sportivi chiede di processare Andrea Agnelli, un grappolo di dirigenti della Juve accusandoli di illeciti sportivi continuati e poi alla prima udienza chiede il patteggiamento? Questi tecnicismi non li capisco. Voglio smentire me stesso. Accetto il comunicato. È dunque l’accusa chiede alla Juve di patteggiare. Va bene se il procuratore Pecoraro si accusa di aver perseguitato degli innocenti?

Alle 20.36 la rettifica di Pecoraro all’Ansa

(ANSA) – ROMA, 26 MAG – «La Procura, costituendo l’accusa,
non poteva fare alcuna proposta di patteggiamento»: il
procuratore federale, Giuseppe Pecoraro, precisa all’Ansa i
termini di quanto avvenuto oggi nella prima udienza del processo
sportivo a carico della Juventus e del presidente Andrea Agnelli
per la vicenda legata alla vendita di biglietti e rapporti con
gli ultras.

«La Procura – spiega Pecoraro – si è esclusivamente
confrontata con la Juventus per cercare una soluzione
accoglibile da entrambe la parti. Il confronto è stato sospeso
nel momento in cui la Juventus ha richiesto un rinvio per poter
riflettere sulle varie soluzioni di carattere generale che la
parti hanno prospettato», ha concluso.   (ANSA).

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