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Napoli-Fiorentina ha prodotto un “assai a poco” quasi scontato

La domanda “allora cosa manca a questo Napoli?” è d’uopo, due gol su calcio d’angolo non si vedevano dai tempi di Ignoffo.

Napoli-Fiorentina ha prodotto un “assai a poco” quasi scontato

Il mio Napoli – Fiorentina 4-1

– Il Napoli si è congedato davanti ai propri tifosi con una prestazione in linea con le ultime uscite: prendendo a pallonate anche la Fiorentina.

– Nel corso delle ultime stagioni, la squadra di Sousa ha sempre dimostrato di essere una delle poche compagini a saper mettere in difficoltà Sarri.

– Stavolta i gigliati, o meglio, i papaveri, visto il colore della casacca con la quale si sono presentati al San Paolo, non hanno potuto contrapporre alcuna resistenza.

– Oltre un possesso buono per le statistiche e un paio di grattacapi per Reina, i papaveri sono apparsi in balia dell’oppio azzurro dall’inizio alla fine.

– Più forza, più velocità, più pressing, più concentrazione e duelli vinti in ogni zona del campo non potevano che determinare un “assai a poco” quasi scontato.

Scontato come sembra, purtroppo, anche l’esito del campionato, salvo i cugini genoani non vogliano finalmente sdebitarsi dopo 35 anni e scambiare Faccenda con un Burdisso o un Pandev regalandoci lo scalpo di Totti proprio nel giorno della sua ultima apparizione.

Dai tempi di Ignoffo

– Nel mentre, oltre il raggiungimento degli ennesimi record nell’ultima giornata, il nostro pensiero è rivolto al futuro. L’imminente rinnovo di Mertens è un ulteriore segnale importante che ci proietta verso un’estate tranquilla senza stravolgimenti e colpi al cuore. Ma soprattutto consolida sempre più le basi di una squadra che per lunghi tratti della stagione è stata perfetta.

– Intanto il belga, con l’ultima doppietta, ha raggiunto le 27 reti nella classifica capocannonieri. Ora è a un solo centro da Dzeko. Il tutto, con un quarto di campionato trascorso tra fascia sinistra e la panchina.

– La domanda che tanto fa incavolare Sarri “allora cosa manca a questo Napoli?” è invece d’uopo.

Il mister ha già risposto evidenziando come il gruppo sia cresciuto nella mentalità. Credo che il punto “testa” sia quello più importante: vietati cali di tensione.
Specie in un campionato dove, a differenza dei passati, non è più possibile lasciare punti per strada contro squadre di un’altra categoria.

– Il gioco è spettacolare, meraviglioso, straordinario, appagante. Ma segnare due gol da calcio d’angolo (che non si vedevano dai tempi di Ignoffo), senza quegli schemi sul breve che al massimo producono una rimessa dal fondo, è un’altra arma necessaria. Soprattutto in quelle partite in cui il gioco spettacolare, meraviglioso ecc. ecc. non basta o è venuto meno.

– Lo stesso vale per i calci di punizione. Qualche gol è venuto fuori, ma le percentuali restano bassissime rispetto al numero di punizioni tirate.
A maggior ragione se a calciare è Ghoulam che con quella di ieri sarà arrivato a 0 su 70. O Jorginho quando alza la mano che sembra avvertire il portiere avversario di prepararsi a una presa alta.

I chili e Reina (due cose non correlate)

– A proposito di Ghoulam, è ancora in bilico la sua permanenza. Certo, ho letto i nomi di terzini forti, ficcanti, veloci e con un buon piede. Ma tutti gli arrivano più o meno all’ombelico. Lo stesso Strinic si è ben comportato e chiaramente non è un hobbit, ma mi sento di dire che non ha lo stesso stacco del nostro Fouzi. Non è un caso che il rinvio preferito di Reina cerca quasi sempre le testa sveglia dell’algerino.
Al Napoli servono più centimetri e possibilmente più chili. Soprattutto nelle aree di rigore.

– Capitolo Reina. Il portiere spagnolo ha compiuto vari interventi determinanti. Eccezionale quello su Ilicic nel primo tempo. Poi su Tello, ancora su Ilicic e in uscita su Babacar. Sul gol, nulla ha potuto e nulla poteva.

Il Reina di ieri lo terrei senza pensarci. Con i piedi è forse il più forte in circolazione, è un leader indiscusso della squadra e ogni qualvolta non ha giocato, si ha sempre la percezione che la difesa perda serenità e sicurezza. Ho ancora negli occhi il colpo di reni straordinario nei minuti di recupero all’Olimpico che oggi probabilmente ci tiene attaccati a quel filo sottilissimo di speranza.
Da un lato, che non è poco, c’è tutto questo. Di contro, che non è poco, c’è una nutrita lista di errori, specie negli incontri notturni, che fa riflettere…

Con la Var (e senza Rizzoli)

Nell’era De Laurentiis, mai come quest’anno, il centrocampo è completo. Sia nel numero che per le diverse caratteristiche dei giocatori. Per esempio, ieri, e non solo ieri, sono finiti in campo Zielinski, Diawara e Rog senza che si stravolgessero le dinamiche e il livello della squadra. Discorso che non può essere fatto per la difesa. Albiol e Kulì sono la coppia centrale più affiatata e solida della rosa. Con loro, meno gol balordi subiti. Sicuramente Maksimovic migliorerà, Chiriches è migliorato e Tonelli lascerà il Cardarelli, ma è innegabile che quando viene a mancare anche solo uno dei due titolari, qualcosa si concede. Stesso discorso per la fascia destra. Hysaj non può permettersi cali. Così come Calle.

– A inizio secondo tempo, Hamsik ha sbagliato un retropassaggio regalando pericolosamente la palla a Kalinic. Ecco, questa è un’altra cosa che limiterei.

Un’ultima riflessione riguarda il pubblico eccezionale di ieri. Stadio gremito, nonostante una Roma irraggiungibile e senza premi in palio. Qualcuno ha rimproverato alla fine: cosa festeggiano che non si è vinto nulla?
In primis, la squadra ha meritato il giusto tributo per la bellissima stagione e per le emozioni che ci ha procurato, poi, aspetto non secondario, in molti hanno voluto celebrare, finalmente, l’addio al calcio di Rizzoli.

– L’anno prossimo, con un Napoli ancora più forte, con la Var e senza Rizzoli, può succedere davvero di tutto.

Forza Napoli Sempre
La 10 non si tocca.

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