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Il Napoli, le partite indirizzate, la prima volta e la pistola

Napoli-Cagliari, la partita non guardata: Simone conosce lo stadio, il principio di azione e reazione, Mertens, Insigne e soprattutto Marek Hamsik.

Il Napoli, le partite indirizzate, la prima volta e la pistola

La prima volta

Tutti ricordiamo la nostra prima volta allo stadio. Siamo stati bambini, abbiamo chiesto ai nostri genitori, a qualche amico dei nostri genitori, a uno zio, al padre di un compagno di classe di portarci allo stadio e quella volta non ce la siamo più tolta dalla testa. L’effetto che si prova al San Paolo quando si arriva sugli spalti e si vede per la prima volta tutta quella gente insieme; meglio se quella volta capiti in un giorno di sole, si vedono meglio i colori, ce la si gode di più, meglio se si vince. L’urlo della folla al gol, sono brividi che non se ne vanno più.

Oggi Simone mio nipote è stato allo stadio per la prima volta. Una partita facile, così me l’ha descritta poco fa. Si è stupito del fatto che ci fosse tutta quella gente per una semplice partita con Il Cagliari, gli ho spiegato che il bello è proprio quello, che tanta gente si ritrovi nello stesso posto anche per una partita “facile”. Cosa ti è piaciuto, ho chiesto. Mi è piaciuto tutto, ha risposto. Quale gol ti è piaciuto di più? Il primo di Mertens. Chi è stato il migliore in campo? Hamsik. E per te? Hamsik, ho risposto, anche se non l’ho vista. Mio nipote è uno che non si perde in chiacchiere ma sono sicuro che oggi sia stato felice. Lo stadio è lo stadio. Oggi pomeriggio pensavo che nessuno avrebbe dovuto rovinargli la festa e così è stato.

L’azione

Mi piacerebbe parlare un po’ di come gioca il Napoli, ma prima vi faccio leggere un paio di passaggi di un libro che sto leggendo:

“Io direi che l’azione va considerata nel suo contesto, nel suo ambiente. E l’ambiente di un’azione di gioco è costituito, in massima parte, dallo schema difensivo dell’avversario. Un’azione può prendere forma – e risultare valida e vincente – solo nell’ambito del gioco dell’altra squadra, che le fa da banco di prova. Quella che noi […] chiamiamo azione è in realtà la reazione che ha luogo tra due azioni che fino al momento in cui la palla viene messa in gioco rimangono solo astrazioni concorrenti, mere fantasticherie di dominio. Decidere di giocare un certo schema è pura trasmissione di informazione.

[…]

“Quando la palla viene giocata […] le due azioni cominciano a interagire l’una con l’altra […] gli schemi immaginati da ciascuna squadra prendono forma terrestre. L’azione vive un’esistenza effimera, come certi isotopi instabili. Ogni azione prova ad asserire un dominio sull’altra azione, sia con la forza bruta che con manovre diversive. […] Una partita è una serie discreta di esperimenti successivi. Ipotesi, osservazione, risultati, analisi, conclusione.”

Imprevedibilità

Il libro è di Chris Bachelder e si intitola “L’infortunio” (trad. di Damiano Abeni, Ed. Sur, 2017), lo sport di cui si parla è il football americano, ma è chiaro che i due passaggi che ho riportato, che sono bellissimi, sono applicabili anche al calcio. È sicuramente vero che prima di una partita e di qualunque azione di gioco esistono due azioni teoriche, che vengono da schemi pensati prima, da tattiche e da allenamenti; l’azione vera è la reazione all’incontro/scontro tra le due azioni teoriche.

Reazione che è per natura imprevedibile, nel caso del Napoli la percentuale di imprevedibilità della reazione si abbassa, ovvero quella “pura trasmissione di informazione” è talmente precisa da influenzare moltissimo la reazione che scaturirà sul campo, perché il Napoli sa come la palla verrà giocata perché decide come verrà giocata. Questa è una cosa per me molto interessante e la voglio conservare, sarà un argomento sul quale si potrà ritornare.

Decidere

Ritorno alla partita di oggi e a quello che mi ha detto Simone “Per il Napoli era una partita facile”, però è stata una partita facile anche quella con l’Inter di domenica scorsa (fatte le debite proporzioni) e allora torniamo alla partita indirizzata. La squadra organizzata può indirizzare la partita; la squadra organizzata e spettacolare può decidere come la palla verrà giocata. Se decidi tu come giocarla sei sempre a buon punto. “Se in un romanzo compare una pistola bisogna che spari” scriveva Čechov. Il Napoli entra sempre in campo con la pistola, qualche volta ha dimenticato di usarla e ha rovinato dei capitoli.

Giornata record. Record di gol, miglior coppia di attacco Mertens/Insigne. Compleanno di Mertens con doppietta. La gente che si diverte. Pallonetti mancati di poco come se piovesse. Grandissime azioni d’attacco, splendidi disimpegni difensivi. Marek Hamsik migliore in campo, giocatore incredibile; per me, e lo sostengo da tanto, uno dei migliori centrocampisti del mondo. Mio nipote è fuori con mia sorella e mio cognato, tra me e lui ci sono i soliti mille chilometri di distanza, ma da stasera c’è un’esperienza comune in più a farci compagnia, e non è poco.

Note a margine:

  • Marocchi e Serena al San Paolo non devono aver passato un buon pomeriggio.
  • Farias, questo tizio che fa sempre gol al Napoli, insisto: ma chi è?
  • Mi piace sempre tanto giocare per primi e vincere, dopo sono fatti degli altri.
  • Mi fanno molto ridere quelli che perdono tempo a criticare il gioco del Napoli, uagliù compratevi le videocassette dei tempi di Agostinelli.
  • #IoStoConSarri perché tifa Napoli come me e gli piace il gioco del pallone, così come piace a me.
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