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Qualcuno ci spieghi perché Muriel è stato espulso

Murisl segna ed esulta, provocando gli ex tifosi. Poi viene aggredito e l’arbitro espelle pure lui. Delneri: «Danilo ha difeso il popolo friulano».

Rigore ed esultanza

Udine, esterno giorno. Si gioca a calcio, tra i padroni di casa dell’Udinese e la Sampdoria. Calcio di rigore, dal dischetto ci va Luis Muriel. Un ex. Gol, trasformazione perfetta. Esultanza. Irriverente, qualcuno potrebbe dire provocatoria. Mani alle orecchie, invito ai tifosi a incitare (fischiare) dopo la rete dell’uno a uno. Nessun atteggiamento violento, solo l’espressione di una rivalsa verso i suoi ex tifosi. Forse, anche verso i propri ex compagni. Una cosa sgradevole, forse. Non sanzionabile in nessun modo, comunque. Lo dice il regolamento, lo dicono le immagini.

Il regolamento: «Esultare in modo eccessivo e/o provocatorio, ecc» costa un’ammonizione

Tutto sta nello stabilire se l’esultanza di Muriel sia o meno “eccessiva” o “provocatoria”, ma ovviamente non è questo il punto. Il punto viene dopo, con Muriel che viene letteralmente aggredito da Jankto e Danilo. Il difensore brasiliano lo prende per il collo, Muriel è inerte e non reagisce. Insomma, da carnefice (di giallo) passa subito a vittima (di rosso). L’arbitro Pinzani, invece, decide di espellere pure lui. Con Danilo, insieme a Danilo.

Qualcuno dovrebbe spiegarci perché. La colpa di esultare in casa degli ex tifosi, che ovviamente non esiste nel regolamento, va sanzionata con il rosso? Dobbiamo aspettarci questo da oggi in poi? La pratica, ciò che è successo ieri, dice proprio questo. Perché Muriel, lo ripetiamo e si vede, non tiene alcun atteggiamento violento nei confronti degli avversari. Anzi, non reagisce a un’evidente aggressione.

Nel postpartita, Delneri ha commentato così (parole riportate dalla Gazzetta dello Sport): «Danilo voleva proteggere il popolo, cioè il pubblico friulano». Anche questa dichiarazione, esattamente come l’espulsione a Muriel, è completamente priva di senso. Il popolo friulano non ha molto di cui preoccuparsi rispetto all’esultanza di un ex calciatore colombiano che oggi gioca in un’altra squadra. Almeno speriamo sia così. Così come ci auspichiamo di non rivedere arbitri con così poco coraggio. Il signor Pinzani, ieri, ha creato un precedente molto negativo. Sta(rà) agli altri direttori di gara evitare lo stesso errore. E concedere la gioia del gol a tutti i calciatori, anche quando sarebbe politicamente scorretto. Questa parte della realtà non fa parte del regolamento, e gli arbitri fanno fede a quello. Solo a quello.

 

 

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