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Mertens fa 30 e l’assist per Insigne, i sorrisi e gli abbracci di una vera coppia gol

Napoli-Cagliari spiega la bellezza e la funzionalità di Dries e Lorenzo, il miglior tandem della Serie A, l’amicizia degli uomini e l’amore tra i calciatori

Mertens fa 30 e l’assist per Insigne, i sorrisi e gli abbracci di una vera coppia gol

Il momento

Tocco verticale di Mertens, tiraggiro di Insigne. Il passaggio è di quelli che eludono la difesa, la sola idea del fuorigioco. Cioè Salamon è terrificante nella lettura della linea, ma Insigne partirebbe comunque da dietro. Da molto dietro. È l’intuizione, è il sincronismo. In quel momento, Napoli-Cagliari si compie definitivamente dietro Mertens e Insigne. La doppietta del belga diventa doppietta più assist, il gol di Lorenzo porta i due ex concorrenti a 39 gol stagionali in due (parliamo solo di Serie A). Nessuno come loro, su 20 squadre. Nemmeno Higuain-Dybala, che secondo la narrazione comune dovrebbero dargli 15 gol di scarto. Loro sono fermi a 32, Dzeko e Salah sono stati superati a 38. 

Subito dopo

Il disegno perfetto ha avuto il sigillo finale subito dopo. Dries, che aveva esultato quasi stancamente dopo il secondo gol, corre verso Lorenzo e l’abbraccia. Sorridono insieme. Fino a qualche mese fa uno escludeva l’altro, ora sono come pane e burro, tanto per usare una citazione cinematografica. È una bella storia, la loro. Di amicizia, anche prima di quest’anno, nonostante fossro sempre stati in concorrenza per giocare. Si volevano bene comunque, il napoletano di Fratta e l’adottato fiammingo. Ricordiamo una corsa dalla panchina di uno verso l’altro in occasione di un gol importante. Non è importante andare a spulciare il ricordo, c’è stato. Ne siamo sicuri. Ora, sapere il come, il quando e il chi non ha alcuna importanza. Non cambia la sostanza.

Dries

I 30 gol stagionali di Mertens sono una sentenza. In Italia, quest’anno, ci sono riusciti solo Dzeko e Higuain. E poi lui, Dries Mertens, considerato sempre e un po’ da tutti come un perfetto ometto di scorta, di quelli che ti spaccano la partita quando entrano. L’ha ammesso pubblicamente, Sarri. Non è che era scemo solo Benitez a pensarla così. Era scemo anche lui. Poi un caso fortuito e sfortunato (per Milik) l’ha piazzato al centro dell’attacco. Conosciamo la storia. Sappiamo com’è andata a finire.

Oggi è un’esibizione perfetta: i due gol, uno da attaccante puro e uno da fantasista con un gran tiro. E l’assist, quasi a ribadire il valore aggregativo del suo gioco. Come hanno scritto Ilaria Puglia e Fabrizio d’Esposito nelle loro pagelle, Mertens oggi è un vero nueve. Semplicemente, chiaramente. Un centravanti, magari non propriamente detto. Che segna 30 gol, pur essendo non propriamente detto. È un argomento sufficiente.

Lorenzo

Di Insigne abbiamo parlato tanto nelle ultime settimane. Il rinnovo, la crescita, la bandiera. E poi la numero dieci, un dibattito aperto da Totti ma che non può toccare anche Napoli, particolarmente suscettibile sull’argomento. Ci sarebbe ancora tanto, da dire. Anche in questo caso, come avviene regolarmente quando si parla di calcio, è stato il gioco a parlare. Insigne ha giocato una partita divisa tra la voglia di far gol, la voglia di fare un gran gol (che è tutta un’altra faccenda) e la solita, perfetta aderenza tra se stesso e il Napoli.

Alla fine ha fallito solo il secondo obiettivo, quello del gran gol. Non ha importanza, questa sua vocazione al colpo ad effetto necessario è l’unico dazio da pagare su un’autostrada di bellezza. E di concretezza. Sì, perché Insigne ha realizzato 17 gol stagionali. Il suo career high, ovviamente. Più 10 assist. Una doppia doppia, come nel basket. Come Callejon. 

Insieme

C’è poco altro da aggiungere, perché Napoli-Cagliari è una conferma. Che si esplica attraverso tutte le cose che sono in questo pezzo, ma che non differisce molto da quanto sapessimo già. Mertens e Insigne sono gli uomini simbolo di questo Napoli. Perché sono belli, divertenti e pure funzionali. C’è anche Hamsik, certo, ma Hamsik conferma se stesso da dieci anni. Non è più una sorpresa. Dries e Lorenzo no. Il belga: chi se lo poteva mai aspettare così? E un Insigne così continuo? E quel sorriso stampato sul volto ad ogni gol, ad ogni combinazione? Una coppia gol. La certezza del presente. La speranza del futuro.

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