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Una volta eravamo come l’Inter: contenti di perdere 1-0 (ma Strootman è già della Juve?)

Pioli trova la terza via tra il circo e la Juventus: gioca male e perde. Gresko Nagatomo. Insigne migliore in campo, mai un patema a San Siro

Una volta eravamo come l’Inter: contenti di perdere 1-0 (ma Strootman è già della Juve?)
Mertens e Nagatomo (Cuomo)

Il mio Inter – Napoli 0-1

– Ci eravamo lasciati domenica scorsa con l’amaro in bocca e l’idea che la sfortunata trasferta di Sassuolo potesse rappresentare l’ennesima beffa da tirare fuori dal cascione nei momenti di masochismo.
– Con 4 punti (5 considerando gli scontri diretti) da recuperare, a 5 giornate dal termine, sembrava che il Napoli avesse poche possibilità di recupero e che tutto dipendesse esclusivamente dalla Roma, il cui destino era ormai solo nelle proprie mani.
È bastata mezza giornata per stravolgere ogni singola parola ed ogni pronostico. E per invertire uno stato d’animo che propendeva più all’abisso che alla vetta della montagna.
– Una mezza giornata che ha rimescolato le carte e che ha creato i presupposti per un ribaltone che alla vigilia era più sperato che creduto.

Gli errori di Sassuolo non si sono ripetuti

– Gli uomini di Sarri hanno sbancato San Siro prendendo a sberle un’Inter che non ha mai dato l’impressione di poter competere. E la Roma, pur usufruendo del consueto bonus dagli 11 metri, ha perso un derby mostrando crepe, scricchiolii e debolezze.
– Strootman è già della Juve?
– Gli errori di Sassuolo non si sono ripetuti. Gli azzurri hanno disputato un ottimo primo tempo e hanno controllato nella ripresa facendo affidamento su una difesa accorta per poi cercare in contropiede di chiudere la partita.
– Abbiamo difettato negli ultimi metri per mettere definitivamente il punto. Ma ciò che è mancato avanti, è stato ampiamente guadagnato nella fase difensiva: mai in affanno, solida, Reina spettatore e nessun retro passaggio errato.
– La partita è stata risolta dall’ingenuo errore di Gresko Nagatomo. Ma prima e dopo si è vista solo una squadra in campo che a mio parere avrebbe meritato almeno 2 reti di scarto.

Insigne migliore in campo

– Migliore in campo e forse migliore partita dell’anno: Insigne. Onnipresente, a tratti straripante. È mancato solo il gol che gli avrebbe consentito di terminare la gara con le brache calate.
– Molto bene anche Kulì e tutti gli uomini della difesa. Zielinski è partito benissimo e Rog è entrato già infuocato. Mertens ha mandato al manicomio Medel & Murillo, Hamsik è tornato dopo la pausa di Reggio Emilia e Calle è stato il matchwinner.
– L’Inter, che era in ritiro da un mese per preparare questa sfida, avrebbe potuto anche presentarsi con Eto’o e Milito. Il Napoli è stato superiore in ogni zona del campo.
Eder si è notato solo quando ha centrato la Madonnina dai 25 metri. Icardi invece per un colpo di testa e per aver battuto il calcio d’inizio. Joao Mario è stato inquadrato meno volte di Biabiany.
– Gagliardini è stato letteralmente surclassato dal centrocampo azzurro e la domanda resta sempre la stessa: ancora esistono calciatori che lasciano la propria squadra per fallire all’Inter?
– La difesa ha retto, nonostante tutto, seppur  Medel e Murillo abbiano visto i sorci verdi, con quest’ultimo costretto a giocare, a causa di una ferita, per una lunga fetta di partita con un preservativo in testa. Simbolo attualissimo di questa squadra ben più rappresentativo dello storico Biscione.

Meglio il circo che la banda

Continua la diatriba filosofica basata sul bel gioco che non porta ai trofei contrapposta all’essenzialità del risultato finale senza troppi fronzoli. Ecco, l’Inter è una squadra che mette tutti d’accordo: gioca una chiavica e perde.
– E comunque, meglio il circo che la banda.
– Eppure in teoria avrebbe gli uomini per poter insidiare le prime posizioni in classifica, ma, come dice il mio amico Mimmo Taglialatela: l’Inter sulla carta è forte. Peccato che si giochi sull’erba.
– Ora siamo a -1 (-2) con 4 gare da disputare. Importantissimo perché se prima il Napoli doveva vincerle tutte, ora anche alla Roma toccherà lo stesso destino.

Il terzo posto lo accetto ma è un danno

– Dire che il terzo posto è sportivamente onorevole, lo accetto. Ma è un danno a tutte le latitudini.
Economico. Per il mercato. Per l’umore. Per un ritiro che dovrà anticiparsi. Perché scombussola l’inizio della stagione. Perché, oltre Gomorra, qualcuno potrebbe tirare in mezzo Nalbero, la Circumvesuviana e i tric trac a Capodanno. Perché nel sorteggio incontreremo il Real Madrid, anche se non c’è. Perché oltre al danno del preliminare, si rischia la beffa dell’Europa League.
– A mio avviso, meritiamo di gran lunga il secondo posto. Se avessimo avuto la metà dei rigori concessi alla Romentus, ora saremmo 10 punti sopra ai giallorossi.
La mentalità è cambiata o lì lì per cambiare. Essere contenti per aver perso solo 1-0 senza aver fatto un tiro in porta, come accaduto ieri ai musicanti di Milano, è cosa che ci apparteneva. Ora non più.
– Andiamoci a prendere il secondo posto.
Forza Napoli Sempre
La 10 non si tocca
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