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Higuain è diventato decisivo (ma il Napoli non c’entra niente col percorso della Juventus)

Bravo Allegri, chapeau alla Juventus e al suo all-in di mercato. Il Napoli non è come i bianconeri, quindi non deve rimpiangere attraverso periodi ipotetici

Higuain è diventato decisivo (ma il Napoli non c’entra niente col percorso della Juventus)

Bravo Allegri

La Juventus è praticamente in finale di Champions League. Ha vinto per 2-0 in casa del Monaco la squadra più bella e frizzante di questa edizione. Ha segnato due volte Higuain, apriti cielo (a Napoli e verso Napoli). Insomma, la materializzazione di tutti i sogni bianconeri e di tutti gli incubi degli anti-bianconeri.

I temi, anche riferiti a questa divisione storica e inevitabile in merito alla squadra-che-vince, sono tantissimi. Noi iniziamo facendo ammenda, che è sempre una cosa importante. Per tutta la prima parte di stagione, abbiamo scritto di una Juventus non così splendente sul mercato, o almeno non perfetta completa come suggerito dai giornali a fine agosto. I risultati assoluti raggiunti ci hanno smentiti. O meglio: i risultati e la bravura di Allegri hanno fatto sì che questa campagna acquisti diventasse perfetta per la Juventus. Che, con il tempo, è diventata una squadra in grado di vincere e di giocare pure un calcio di livello, magari non estetico ma tremendamente funzionale.

Le nostre perplessità sulla rosa della Juve restano: della serie, se il fastidio di Dybala ieri sera fosse stato un infortunio serio, chi sarebbe entrato al suo posto? Sturaro? Forse Cuadrado. Questa, però, è una considerazione laterale, il calcio non si fa con i se e con i ma. Quindi, noi non possiamo fare altro che chapeau ai bianconeri e al loro allenatore. Sono esattamente dove meritano di essere. Anche grazie a Gonzalo Higuain.

Novità

Due gol in una semifinale di Champions. Niente male per uno che «non era mai stato decisivo nelle partite importanti». Nella sua ultima semifinale giocata, Napoli-Dnipro, Gonzalo non era stato decisivo. Anzi, lo era stato ma in senso contrario. Per le finali, rivolgersi agli argentini. Questo è un dato di fatto che però non cancella le qualità del calciatore. Senza Higuain, probabilmente, il Napoli non l’avrebbe nemmeno giocata quella semifinale. Agli ottavi, per dire, Napoli-Dinamo Mosca 3-1 fu graffiata da una tripletta del Pipa.

Chapeau anche per lui, messo nelle condizioni migliori per fare il suo mestiere: il gol. Ne ha segnati tantissimi, anche quest’anno. Alcuni decisivi. Contro il Napoli, contro la Roma, contro il Torino, contro la Fiorentina. Ora c’è anche il Monaco. Partite determinanti per aprire la voragine in campionato, per portare la Juve a Cardiff. La normalità delle cose: la squadra più forte compra il centravanti più forte, quindi diventa ancora più forte. Una somma oggettiva pur non essendo algebrica.

Rimpianti

Quando sopra abbiamo scritto «la materializzazione di tutti i sogni bianconeri e di tutti gli incubi degli anti-bianconeri» pensavamo al Napoli. Ai tifosi del Napoli. A certi tifosi del Napoli. Ieri sera, ovviamente, è scattato subito il meccanismo del rimpianto: chi ha fatto ora l’affare?, se lui stava con noi, ora la Juve pagherà la seconda rata con i soldi della Champions. E così via.

Noi siamo stati i primi sostenitori, se non i fondatori, del “partito dell’affare”. Quello per cui 90 milioni per Higuain siano stati una benedizione per il Napoli. Non cambiamo idea. Perché questo non vuol dire pensare di non aver rafforzato una concorrente (più forte); questo non vuol dire aver perso un grande calciatore, oppure aver abbassato la qualità dell’attacco mentre succedeva l’opposto a Torino.

Il titolo è chiaro: la Juventus ha scelto di acquistare Higuain dietro il pagamento della sua clausola rescissoria. Questo, con il Napoli, non c’entra nulla. Il percorso fatto successivamente dalla Juventus, specie in Champions League, non poteva essere inficiato dal Napoli – almeno fino a uno scontro diretto che non c’è stato. Rimpiangere Higuain, ieri sera, è un modo strumentale per attaccare il Napoli. Ovvero quella squadra che, numeri (ovvero dati incontrovertibili) alla mano, ha fatto meglio senza di lui. In termini di gol, in termini di punti. In termine di tutto ciò che dipende solo dal Napoli, il Napoli 2016/2017 è al momento migliore della sua edizione precedente. Quindi ha oggettivamente rafforzato se stesso. Il calcio non si fa con i se e con i ma. “Se ci fosse stato Higuain…”. Noi abbiamo fatto ammenda, prima.

Cos’è la Juventus

Riscriviamolo, che magari non siamo chiari: la Juve si è rafforzata con l’acquisto di Higuain. Ma questo non c’entra niente col Napoli, soprattutto vista la natura coatta dell’operazione. Fino a prova contraria, la Juventus ha pagato Higuain secondo il meccanismo protettivo (per il calciatore, e per il club) della clausola. Il Napoli poteva fare qualcosa? Sì, forse sì. Ma poteva fare certamente di meno di quanto la Juventus ha fatto con Pogba, di quanto il Manchester United nel 2009 ha fatto con Cristiano Ronaldo. Che poi siano i soldi o il progetto vincente, cambia poco. È il calcio.

La Juventus è stata perfettamente coerente col suo percorso, storico e recente. Due anni fa è arrivata in finale di Champions, l’anno scorso è uscita con il Bayern agli ottavi dopo averlo fatto sudare, rimanendo imbattuta al 90esimo minuto. Ha perso bene. Ha deciso di provare a fare all-in spostando i soldi di Pogba su Higuain (dato di fatto, Marotta può dire che non sarebbe andata così ma il calcio non si fa con i se e con i ma), ora sta riscuotendo la sua giocata. È arrivata all’heads up, chi mastica di poker sa cosa vuol dire.

Cioè, per dirla tutta: la Juventus che batte il Monaco 2-0 rientra nella normalità delle cose. La vittoria col Barcellona è forse più difficile, ma dopo aver visto Juve-Bayern dello scorso anno e il percorso fatto fino a Berlino 2015 forse non è proprio così. L’acquisto di Higuain si è rivelato un surplus, un’aggiunta fondamentale in alcune partite. Ma non c’era l’anno scorso. E non c’era due anni fa. Stava da noi, e noi non siamo la Juventus. E non avremmo potuto esserlo, quest’anno, neanche se ci fosse stato lui. Il calcio non si fa con i se e con i ma.

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