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Gigi Datome: «In Turchia hanno budget importanti. In Italia non avrei mai vinto l’Eurolega di basket»

L’intervista al Corriere dello Sport del cestista che ha appena vinto col Fenerbahce. «I soldi ti consentono l’ingaggio di giocatori e coach di alto livello»

Gigi Datome: «In Turchia hanno budget importanti. In Italia non avrei mai vinto l’Eurolega di basket»

Ha vinto l’Eurolega col Fenerbahce

Il budget. Il fatturato. Se ne parla anche nel basket. Lo fa, in un’intervista al Corriere dello Sport, Gigi Datome che ha appena vinto l’Eurolega con il Fenerbahce (e per questo si è tagliato i capelli, come promesso). Una bella intervista, schietta, come avviene spesso negli sport che non sono il calcio. Datome, 29 anni, un passato poco fortunato in Nba, non trattiene la sua gioia.

«Il momento più alto della mia carriera»

«È il momento più importante della mia carriera. Quando sono tornato dalla NBA (ha giocato a Detroit e Boston, ndr), hanno detto che avevo scelto il Fener solo per il contrattone che mi aveva offerto. In realtà io sapevo che questo club aveva un progetto, puntava all’Eurolega. L’amarezza patita per il ko in finale l’anno scorso dal Cska era stata forte: aver vinto la stagione successiva è stato qualcosa di pazzesco. Abbiamo fatto la storia per questo popolo, ed essere stato parte di questa impresa è meraviglioso. Istanbul è grandissima, ma qui ci conoscono tutti. E poi quando siamo andati in Belgio, o in Germania, e anche a Brooklyn in preseason, abbiamo sempre trovato tanti tifosi turchi».

«Col budget alto, è più facile ingaggiare campioni. In Italia non è possibile»

Datome ha parlato dell’impossibilità di raggiungere simili traguardi nel campionato italiano.  «Non me ne voglia l’Armani Milano, ma ad oggi è davvero così. La coppa la dedico a me stesso, alla mia testardaggine. Ho sempre creduto in me stesso. So quanta strada ho fatto e quanto non sia stato facile: un motivo in più per godermela appieno».

Datome affronta il tema budget: «Cosa ha di speciale il campionato turco che la nostra serie A non ha? Ci sono tante società con un budget importante, il che permette l’ingaggio di giocatori e di coach di livello come Obradovic, Blatt, lo stesso Filipovski visto a Roma. Ovvio che così è più facile ingaggiare gli atleti più forti e programmare il futuro. È una lega di altissimo livello».

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