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Pallotta è lontano e Spalletti vede i fantasmi: la Roma secondo il Messaggero

È il giorno di presentazione di Monchi, ma l’ambiente viene descritto come allo sbando. Sotto accusa il presidente che ha non ha fermato in tempo le esternazioni dell’allenatore.

Giallorossi preoccupati

A Roma sono alle prese col dibattito surreale sullo spostamento della Nuvola di Fuksas all’insaputa dell’archistar. Ma anche con altre questioncelle che riguardano il calcio e segnatamente la città giallorossa. Oggi, giorno di presentazione di Monchi, il Messaggero traccia un quadro piuttosto preoccupante per i romanisti (al netto delle squalifiche di Strootman e Ruediger). Un atto d’accusa sia a Spalletti sia, soprattutto, a Pallotta definito un presidente troppo distante e che parla solamente con Baldini e non con altri dirigenti che potremmo definire più attivi sul territorio. E sullo sfondo c’è l’immarcescibile questione Totti. Ecco uno stralcio dell’articolo di Ugo Trani:

L’arrabbiatura attuale del bostoniano non farebbe una piega se avesse chiesto ai suoi collaboratori, già dopo Natale, di mettere il silenziatore a Spalletti che, comunicando in proprio, ha dettato fino a pochi giorni fa le sue condizioni. Pallotta, incaricando il dg Baldissoni e l’ad Gandini, avrebbe dovuto fermare il tecnico, ricordandogli il suo ruolo. Di campo. Oggi è tardi per farlo, perché la situazione, a 4 turni dalla fine del campionato, è deflagrata. E Monchi, appena arrivato, non può certo assumersi il compito di prenderla di petto. Nemmeno di dire a Totti quello che sarebbe spettato a Pallotta e da tempo: a fine maggio dirigente e non più calciatore (almeno in giallorosso).

Il povero Monchi ha preso atto della realtà che lo attende. Spalletti viene così definito dal Messaggero: “A forza di vedere fantasmi e ombre dentro e fuori lo spogliatoio, non si è curato dei nemici veri. Da affrontare in campo”. L’allenatore è messo sotto accusa per aver fallito tutti gli appuntamenti importanti della stagione: dal preliminare di Champions contro il Porto alla sfida allo Juventus Stadium, i derby, la Coppa Italia, l’eliminazione in Europa League e ora anche il secondo posto a rischio.

Rosa incompleta e male assortita

A Roma si lamentano anche della rosa, definita incompleta e male assortita. “La rosa – scrive il quotidiano romano – è l’alibi più scontato. Che, però, Spalletti non ha mai sbandierato, da navigato aziendalista di facciata: in privato, a quanto pare, si sarebbe spesso lamentato dei mancati rinforzi di gennaio. Di sicuro, l’ha gestita male, usando sempre gli stessi giocatori, quei titolari che da tempo sono con la lingua di fuori. Tanto da non essere competitivo (cioè lottare, non per forza vincere, in campionato o nelle coppe) in nessun torneo”. Sullo sfondo, i mal di pancia di De Rossi e Nainngolan che potrebbero partire.

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