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Cose da Inter, dodici ore dopo l’esonero di Pioli ecco Sabatini: «Cresceremo insieme allo Jiangsu»

Cronistoria delle ultime ore dell’Inter (e dello Jiangsu): Pioli esonerato, Sabatini presentato come nuovo coordinatore tecnico. Di due squadre.

Cose da Inter, dodici ore dopo l’esonero di Pioli ecco Sabatini: «Cresceremo insieme allo Jiangsu»

Com’è andata davvero

Sandro Piccinini, nel mentre dei minuti di recupero del secondo tempo di Juventus-Monaco. «Mi comunicano l’ufficialità dell’esonero di Pioli». Notizia al volo, strappata dalla serata di giubilo della Juventus. Nel frattempo, in Cina, qualcuno si è svegliato (erano le cinque del mattino), e ha deciso di fare qualcosa. Punto numero 1: Pioli da esonerare subito. Punto numero 2: mettere sotto contratto Walter Sabatini, da qualche mese diesse dimissionario della Roma. Numero3: affidargli un ruolo che in realtà non esiste, coordinatore dell’area tecnica delle due squadre di proprietà Suning, Jiangsu e Inter. Punto numero 4: chiamare al telefono Piero Ausilio, e informarlo che era tutto a posto, lui ha rinnovato un mese fa fino al 2020 e che Suning gli rinnova la fiducia. Solo che, da domani in poi, sarà il diesse dell’Inter e sarà affiancato al diesse più ingombrante nella storia recente del calcio italiano. Cose da Inter

Presentazione lampo di Sabatini, in Cina. L’ultima conferenza stampa di Walter dopo l’addio alla Roma, una meravigliosa pietra miliare nella storia comunicativa del calcio italiano. Queste, invece, le sue parole di oggi: «È un grande onore essere qui, non me lo sarei mai aspettato nella vita. Sento fortissimamente la responsabilità che mi dà Suning. Non è la prima volta che vengo in Cina, ma la seconda. La prima volta ci sono venuto di nascosto. Io sono un uomo ambizioso e mi rendo conto dell’impegno che mi è stato affidato. Non sarò sempre in Cina, ma avrò dei miei uomini che in passato hanno collaborato con me che faranno le mie veci quando sarò in Europa».

Sabatini

Gli obiettivi di Suning: «Vogliamo primeggiare solo con la prima squadra – che ora è in un momento delicato ma che supereremo lavorando sodo – ma di creare una cultura interna al club. Noi dobbiamo essere la locomotiva di questa crescita. Inter e Jiangsu Suning devono crescere parallelamente: è la mia missione. Già da domani inizierò i colloqui con l’allenatore dello Jiangsu per conoscere i problemi e per aiutarlo a risolverli. Chiamerò anche Marcello Lippi (ct della Cina, ndr), mi farò spiegare anche da lui come funziona qui».

Una sola squadra, divisa in due: «Non voglio che venga fatta una distinzione tra Jiangsu e Inter. I problemi di Suning devono essere gli stessi, devono essere comuni: bisogna essere un unico grande gruppo di lavoro. Dal canto mio aiuterò moltissimo i dirigenti del gruppo cinese. Se una squadra perde e l’altra vince non si può essere soddisfatti al 100%. Perseguiremo la strategia più adatta e produttiva per Suning».

Interismo

Cose da Inter. Come l’esonero di Pioli a tre giornate dalla fine, del resto. Ora qualcuno dovrebbe chiedere scusa anche al signor Frank de Boer, additato come responsabile dello sfacelo e invece solo una ruota allentata di un ingranaggio non funzionante. Che ora proverà a rimettersi in moto per l’ennesima volta. Con Sabatini e Ausilio, ora, ci sarà da gestire la transizione verso il nuovo tecnico. Chi? Quale? E, soprattutto, chi lo sceglierà? Da questo punto di vista, l’Inter è un serbatoio potenzialmente infinito di storie da raccontare. Ora, dopo una stagione tumultuosa, c’è da verificare l’andazzo di questa nuova rivoluzione. Cinese, o forse no. Sabatiniana, o forse no. Ausiliana, o forse no.

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