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L’inutilità del confronto Messi-Maradona: «Diego giocava al tempo dei fuorilegge»

«Maradona è solo, in un mondo perduto. Lontano dal calcio moderno, un gioco con i bordi sigillati, un controllo infinito e tutti gli spazi gestiti».

L’inutilità del confronto Messi-Maradona: «Diego giocava al tempo dei fuorilegge»

L’articolo del Guardian

«Diego Maradona stands alone in football’s glorious outlaw age». Il titolo del pezzo di Barney Ronay sul Guardian è autoevidente, spiega in un attimo l’oggetto del testo. Chiarisce la differenza tra il calcio di oggi e quello di ieri, a livello soprattutto fisico. In merito alla violenza di quello che accadeva in campo, della minore organizzazione arbitrale e generale. Un po’ il concetto espresso da Ruud Gullit qualche mese fa, ospite da Fabio Fazio. Il fuoriclasse olandese si espresse abbastanza chiaramente sulla differenza nelle “attenzioni” dei difensori del suo tempo calcistico: «Quando vedo Messi penso che è un grande calciatore ma è protetto: dagli arbitri, dalle telecamere, dal regolamento. Messi può limitarsi a dribblare. Diego doveva saltare alto così, non per fare dribbling ma perché volevano spezzargli le gambe».

È lo stesso discorso di Barney Ronay, che porta a supporto della sua tesi dati e suggestioni: «Maradona detiene ancora il record per il maggior numero di falli subiti in una Coppa del Mondo (Messico 86) e in una sola partita di Coppa del Mondo (23, contro l’Italia, a Spagna 82). E cerchiamo di essere chiari. Parliamo di veri e propri attentati alle sue caviglie, alle sue gambe. Ma non solo. Contro la Corea del Sud a Città del Messico, Maradona ricevette un pugno in faccia e se ne andò “urlando dal dolore”».

L’inutilità del confronto

Parte da qui l’inutilità del confronto con il calcio di oggi, con i fuoriclasse di oggi. Che poi, lo spiega anche Ronay, è ingiusto solo pensare di paragonare calciatori che hanno giocato in epoche diverse. Anche una valutazione sull’organizzazione va fatta: «Pensiamo se oggi Messi fosse caricato su un furgone preso in prestito e portato all’ospedale dopo un intervento assassino come quello di Goichoichea su Maradona. Qualcuno sarebbe fucilato. La Corea del Nord lancerebbe un missile contro la luna. Internet smetterebbe di funzionare».

«È semplicemente un altro sport, un’altra vita – conclude Ronay -. Messi e Cristiano Ronaldo giocano nella stessa timeline, affrontano le stesse pressioni. Il mondo di Maradona è stato quello del dolore, un gioco di sangue e coraggio totalmente rimosso dal calcio di oggi. Che è un gioco con i bordi sigillati, un controllo infinito e tutti gli spazi gestiti. Maradona è da solo, lì in un mondo perduto».

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