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Come Antonio Conte ha cambiato la Premier League (con la difesa a tre)

Un pezzo del Guardian sui trend statistici e tattici dell’ultima Premier: Wenger cambia dopo 19 anni per adattarsi al tecnico salentino.

Come Antonio Conte ha cambiato la Premier League (con la difesa a tre)

Un articolo del Guardian

17 squadre su 20. Questo il dato del Guardian, altissimo, riferito alla Premier League e alla difesa a tre. Tutto il campionato, o quasi, ha infatti sperimentato il sistema di gioco preferito dal tecnico campione d’Inghilterra, Antonio Conte.

In un pezzo di review tattica sul massimo campionato inglese appena terminato, Michael Cox spiega: «il modulo del Chelsea in realtà è stato flessibile, a volte sembrava che i terzini erano parte della difesa, in altri momenti Moses e Alonso si spingevano in avanti per supportare l’attacco. Sedotti da queste dinamiche, anche altri tecnici hanno sperimentato idee simili. Koeman con l’Everton, Guardiola col City. Ma soprattutto Wenger con l’Arsenal, che per la prima volta in vent’anni ha modificato la linea difensiva a quattro».

Pressing e gol

Gli altri due concetti chiave della Premier 2016/2017, almeno dal punto di vista tattico, sono una riscoperta attenzione per il pressing e l’aumento del numero dei gol. Della prima tendenza sono protagonisti soprattutto Pochettino con il Tottenham e Klopp con il Liverppol. Per Cox, questa scelta «è molto dispendiosa sul piano fisico, e un campionato che ha bisogno di tanta energia porta a favorire chi disputa meno partite rispetto ad altri. Anche per questo motivo le ultime due campionati sono stati vinti da club che non avevano l’impegno nelle coppe europee».

Infine, come detto, i gol: 2,80 a partite, dopo i 2,7 della scorsa stagione. E a un centesimo dal record assoluto riferito agli ultimi anni, registrato nel 2011/2012. «Generalmente – si legge – le squadre che hanno partecipato alla Premier di quest’anno si sono segnalate tutte per un calcio proattivo, positivo. Inoltre, ha contribuito a questo dislivello anche la divisione in tronconi del torneo. I 15 punti che separano il settimo posto dell’Everton e l’ottavo del Southampton non sono un puro caso statistico».

Il discorso sulla competitività

A questo punto, Cox scrive una frase quantomeno curiosa: «Nell’ultima giornata, le prime quattro hanno sconfitto le ultime quattro con un punteggio di 20-2. Bisogna leggere con attenzione questi numeri. Anche perché la Premier ha un grande appeal internazionale che discende direttamente da una dimensione di competitività assoluta. È un campionato in cui, teoricamente, tutti possono battere tutti».

Non è sempre così, dunque. Noi al Napolista ce ne stiamo occupando proprio in questi giorni con il dossier sui diritti tv (qui la prima puntata). Verificheremo, effettivamente, il rapporto competitivo tra introiti e distanza di punti e gol in classifica. Siamo partiti ieri dalla Premier, e non ci faremo sfuggire questo passaggio.

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