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L’allarme (per noi eccessivo) dei giornali per il matchpoint mancato dalla Juventus

Festa scudetto annullata e analisi molto preoccupate sui quotidiani tra partite giocate e rallentamenti in campionato

L’allarme (per noi eccessivo) dei giornali per il matchpoint mancato dalla Juventus

Analisi preoccupate

“Mal di testa”. “Brivido Juve”. “Il buio della Juve”. “Dubbi su Mandzukic e modulo”. Colpisce non poco la lettura che quasi tutti i quotidiani danno del momento Juventus, che poi sarebbe la sconfitta a Roma in una partita che – a Napoli ma non solo – un bel po’ di persone considera pezzotta. Se non accomodata, quantomeno depurata dall’agonismo. Ma queste sono chiacchiere. I fatti dicono che la Juventus ha fallito il matchpoint scudetto sul terreno dell’Olimpico e – questo si può dire – in tutt’onestà non ha mai dato l’impressione che si stesse giocando il tricolore. Avevano una svagatezza che nemmeno il 25 dicembre dopo il pranzo di Natale.

Fatto sta che impressiona leggere analisi preoccupate per una squadra che è appena fuori la porta del triplete. Domani sera si gioca la finale di Coppa Italia contro la Lazio. Domenica, per conquistare il sesto tricolore, dovrà battere il Crotone. E poi il 3 giugno se la vedranno a Cardiff per la finale di Champions League. Insomma, non male come crisi.

È vero che nelle ultime partite la Juventus ha faticato un po’ (solo una vittoria nelle ultime quattro gare di campionato). In realtà la Juventus spesso ha vinto, se non col minimo sforzo, con quanto fosse appena necessario per portare la posta a casa. Nelle partite che contavano, in Champions, i bianconeri hanno chiuso la pratica agevolmente e tutti a casa: dal Barcellona al Monaco. In campionato hanno pareggiato a Bergamo 2-2 con una distrazione finale. Il derby lo hanno agganciato per i capelli. Ma anche all’andata soffrirono non poco contro Belotti e compagni. Pure col Milan hanno vinto in extremis e in maniera molto dicussa. Più che crisi, è il modello Juve. Gioca così. Vince così.

La festa rimandata

Il quotidiano torinese La Stampa, storicamente vicino alla Juventus, scrive:

Raddrizzate le antenne, avverte Massimiliano Allegri, e deponete le bandiere (almeno per ora), aggiunge il club, perché la Juve non ha ancora vinto nulla. Altro che pensieri di Triplete. Oltre all’aritmetica dello scudetto, il ko con la Roma ha cancellato anche la festa di domenica a Torino, con pullman cabriolet e palco in piazza Castello (…) Pure perché, fedele alla scaramanzia che da sempre accompagna lo sport, la Juve non aveva mai annunciato il menù dei festeggiamenti, comunque pianificati: un minimo di organizzazione, non fosse altro per precauzioni di ordine pubblico, richiede giorni. La sfilata per le strade e il concerto con Gabbani e Ramazzotti erano solo delle ipotesi – è la posizione filtrata dal club – e tali restano.

La zona grigia

Il Corriere della Sera scrive: “Tra la leggenda da raccontare ai nipotini e l’incubo inconfessabile c’è una zona grigia che la Juventus sta attraversando: quella del dubbio, del brivido, di un’ansia leggera, di quello che Leonardo Bonucci chiama «stress positivo per far tornare la fame». Quattro settimane fa la Juve è uscita dal Camp Nou senza aver concesso un gol in 180 minuti al Barcellona. Ed è entrata in una nuova dimensione: quella di chi ha la consapevolezza di poter davvero vincere la Champions dopo 21 anni, assieme allo scudetto e magari alla Coppa Italia. Sarà un caso, ma da quel giorno, la Juve ha vinto solo una partita su quattro in campionato, superando invece di slancio il Monaco in semifinale”.

Le 53 partite stagionali

Per Repubblica è un rallentamento che potrebbe essere considerato persino programmato.

A leggere i numeri, questo sarebbe il peggiore momento degli ultimi due anni: era dal settembre 2015 che i bianconeri stavano senza vittorie per tre partite da fila (la serie in corso comprende due pareggi e una sconfitta), ma questo rallentamento è diverso, e persino in qualche modo programmato. O perlomeno previsto. (…) Nonostante il turn over, in ogni caso, qualche segno di cedimento è emerso. Cuadrado è da un mese un giocatore sfiatato, ed è anche per questo che Dani Alves l’ha scalzato. Dybala si sta trascinando dei fastidi muscolari, Khedira rientrerà non prima di domenica 28 e anche Mandzukic, che domenica ha preso un duro colpo alla schiena, dovrà essere valutato in vista di domani, quando la Juve giocherà la 54esima partita stagionale

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