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Tumori infantili della Terra dei fuochi come nel resto della Campania

Il Mattino anticipa stralci dell’inchiesta epidemiologica condotta dal Santobono per il periodo che va dal 2008 al 2012.

Tumori infantili della Terra dei fuochi come nel resto della Campania
Campania felix

Registro tumori infantili

I dati preliminari d’incidenza del Registro tumori infantili in Regione Campania indicano che, nel periodo 2008-2012, i tassi standardizzati per tumori maligni nei bambini e negli adolescenti campani (0-19 anni), risultano in linea con i dati osservati, nello stesso periodo, a livello nazionale e non si evidenziano differenze statisticamente significative in nessuna del- le cinque province della Regione».

Il virgolettato, riportato dal quotidiano Il Mattino, è dell’inchiesta epidemiologica condotta dal Santobono per l’Airtum l’associazione italiana registri tumori. I dati sono relativi al quinquennio che va dal 2008 al 2012. Sono stati incrociate informazioni provenienti da varie banche dati, ricoveri, insorgenze di tumori. In tutto, oltre quattrocento indicatori. somma uno studio approfondito.

Nel periodo che va dal 2008 al 2012

È ancora presto per trarre conclusioni. C’è comunque una relazione sell’Airtum che sarà inviata alla Regione Campania: «Con particolare riferimento ai 90 Comuni di Terra dei Fuochi – si legge – il rischio complessivo di insorgenza dei tumori maligni nella popolazione pediatrica residente (0-14 anni, dato aggregato) è risultato sovrapponibile a quello registrato in questa fascia di età in tutta la Campania. Il confronto, condotto anche per i principali gruppi di tumore maligno, (leucemie, linfomi e tumori del sistema nervoso centra- le) non ha mostrato differenze statisticamente significative».

Ovviamente qui non si tratta di condurre una campagna ideologica, bensì di valutare scientificamente un tema che invece che è stato sconsideratamente trattato dai media e ha condotto anche a un processo che ha lasciato molti dubbi. Ovviamente altre ricerche epidemiologiche ci saranno e anche relative a periodi più vicini ossia dopo il 2012. Come scrive Il Mattino:

semmai si tratta di approfondire, di continuare a studiare per venire a capo di un puzzle in Campania più complesso dell’Ilva di Taranto dove è certo che le malattie diminuiscono mano a mano che ci si allontana dal bubbone. Qui il disastro è composto da infiniti piccoli tasselli che potrebbero generare picchi di incidenza di neoplasie localizzate, indistinguibili nel dato macro perché diluite in una regione grande. Solo scavando nei numeri sui singoli territori potranno emergere risposte anche a questi interrogativi.

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