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La Roma e le incertezze per il domani: la Champions (che influenza tutto), i rinnovi e i bilanci

Il club giallorosso è indeciso su molti aspetti del futuro: dai ruoli dirigenziali, al tecnico e ai calciatori, tutto dipende dall’eventuale secondo posto, che sistemerebbe un bilancio che annaspa.

Le priorità

Non solo il Napoli con Mertens e Insigne (anche se la situazione sembra volgere al sereno). L’altra concorrente per il secondo posto, la Roma di Spalletti, la Roma americana, vive una situazione non facile con i rinnovi. Certo, in principio ci sono tre questioni da sistemare, dalle quali discenderà a pioggia tutto il resto: il diesse, l’allenatore, le esigenze di bilancio. Non in quest’ordine, però. La priorità resta capire come aggiustare il rendiconto economico di un club che, come scrive la Gazzetta, ha un bilancio dell’ultimo semestrale che recita -53 milioni. Quindi, come dire: la Champions innanzitutto. Vincere la corsa con il Napoli, per assicurarsi i proventi enormi dei gironi. Poi, tutto il resto. In che modo, si vedrà.

Come detto, si comincerebbe con direttore sportivo e allenatore. Due profili che sono collegati. Monchi sembra essere destinato a prendere il posto di Massara, che a Trigoria «confermerebbero in un ruolo minore». Non è detto che il successore di Sabatini accetti, però. Poi, il successore di Spalletti. Sì, si comincia già a parlare in questi termini. Ieri, i tg h24 di Sky davano la permanenza dell’uomo di Certaldo a un misero 5%. In vantaggio ci sarebbero Mancini ed Emery, uomo di riferimento di Monchi. 

I rinnovi

A quel punto, si potrà/dovrà mettere a punto la strategia per quanto riguarda i calciatori. Anche questo dipenderà dalla Champions League. In caso di mancato arrivo al secondo posto, e quindi di (nuovo) accesso a rischio per via dell’antipatico preliminare agostano, i giallorossi potrebbero essere costretti a «dare inizio ai saldi», come scritto dal Corriere della Sera. Colpa anche del fair play finanziario, di una gestione-Sabatini orientata a una valorizzazione ex-post del calciatore e quindi legata a un sistema di pagamento posticipato. I famosi “riscatti”, che in qualche modo influenza e influenzerà sempre la partita doppia del mercato. Il Napolista ne aveva scritto a fine mercato estivo 2016. Toppando la definizione di Dzeko, ma sottolineando il “problema” del FFP e del concetto “prestito+riscatto”. Utilizzato anche dal Napoli, ma solo con Maksimovic e Rog.

Diventano d’attualità, (ma solo) a questo punto, i rinnovi. Secondo Gazzetta, con De Rossi ci si rivedrà dopo la Juventus. Totti è legato al futuro di Spalletti, ma non è facile capire in quale maniera e in quale misura. Per Strootman (scadenza 2018), Manolas (2019), Nainggolan (2020) e Rudiger (2020) ci sono state promesse di adeguamento. La trattativa, sempre per la rosea, è avviata solo per estendere l’accordo del centrocampista olandese (fino al 2021). Per gli altri, il lavoro sembra bloccato da quest’ansia latente e crescente per la Champions. Il modo più veloce, quello migliore, per sistemare il bilancio. Napoli permettendo.

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