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Il Napoli di Sarri convince con i numeri (meno con le parole). Dimenticato il turn over

Contro il Sassuolo è stata la prima trasferta non vinta nel girone di ritorno. Quasi cento gol segnati, 55 subiti. Solo 13 giocatori con più di mille minuti giocati.

Il Napoli di Sarri convince con i numeri (meno con le parole). Dimenticato il turn over

La prima trasferta non vinta nel girone di ritorno

A bocce ferme, senza la componente emotiva legata alla partita, i numeri offrono una visione più convincente. Il Napoli non ha battuto il Sassuolo, è vero. Ha pareggiato 2-2. È altrettanto vero che è stata la prima trasferta del girone di ritorno che la squadra di Sarri non ha vinto. Le aveva vinte tutte e sei. A Milano contro il Milan per 2-1. A Bologna con quel roboante 7-1. A Verona contro il Chievo per 3-1. All’Olimpico di Roma contro i giallorossi per 2-1. A Empoli per 3-2. E di nuovo all’Olimpico, stavolta contro la Lazio, per 3-0. Sei vittorie consecutive in trasferta. Mica male. E ieri un successo che è sfuggito per i motivi ben descritti dal primo Sarri televisivo, quello che si è soffermato sull’autocritica. Il più efficace, decisamente.

In trasferta solo due sconfitte, nessuna come il Napoli

Quindi, ricapitolando, nel girone di ritorno, in trasferta, il Napoli ha conquistato 19 punti su 21. Ha perso più punti al San Paolo, con il pareggio contro il Palermo, quello con la Juventus e la sconfitta subita dall’Atalanta di Gasperini. Atalanta che, vale la pena ricordarlo, è quinta in classifica. A un punto dalla Lazio e con cinque di vantaggio sul Milan. Il Napoli è la squadra che ha perso meno di ogni altra in trasferta. Appena due sconfitte: a Bergamo, sempre loro, e a Torino con la Juventus. Ed è la formazione, in condominio con i bianconeri, ad avere subito meno sconfitto: quattro.

La media punti nel ritorno è salita da 1,8 a 2,35

Nel girone d’andata, nelle prime 14 giornate, il Napoli ha totalizzato 25 punti, per una media di 1,8 punti a partita. Alla quindicesima giornata, contro l’Inter al San Paolo, cambiò la stagione degli azzurri. Fu la partita del non casuale esordio Rog in Serie A. Partita che venne preceduta da un confronto-accordo tra De Laurentiis e Sarri. Per capire quanto sia cambiata la marcia del Napoli, vi diciamo che nel girone di ritorno – nelle stesse quattordici giornate – il Napoli ha totalizzato 33 punti. E nel mezzo c’è stata la Champions League contro il Real Madrid e la Coppa Italia. 33 punti in 14 giornate, per una media di 2,35 punti a partita. Praticamente mezzo punto in più a partita rispetto al girone d’andata. Dal Sassuolo a Sassuolo, il Napoli ha totalizzato 46 punti che ne varrebbero 92 a fine campionato. La Juventus 50.

Le parole di Sarri offuscano la bontà delle cifre del suo Napoli

Un ruolino di marcia che non è da record, perché la Juventus di punti nel girone di ritorno ne ha totalizzati 35 e la Roma vincendo stasera salirebbe a 34, ma è comunque ragguardevole. Nel girone di ritorno, quindi, il Napoli ha lo stesso andamento di Juventus e Roma. Probabilmente una media ancora insufficiente per acciuffare il secondo posto, più che sufficiente invece per accreditare la bontà della seconda stagione di Maurizio Sarri sulla panchina del Napoli. Motivo per cui, insistiamo, non comprendiamo certe sue uscite che finiscono con l’offrire una immagine mediatica che non rende giustizia all’allenatore per il lavoro svolto. Allo stesso tempo non comprendiamo la sua insistenza nell’indicare la mancata crescita della società. L’immagine conta, e l’immagine di Sarri – tranne a Napoli, dove viene osannato – è quella di un allenatore lamentoso. E, tra l’altro, sempre sul piede di guerra con De Laurentiis che in fin dei conti è stato l’unico a scommettere realmente su di lui.

98 gol segnati in stagione

Gli aspetti positivi della stagione non finiscono qui. Il Napoli ha fin qui segnato 98 gol. Sta per toccare per la quarta stagione consecutiva quota cento gol in una stagione. Traguardo importante. Che quest’anno il Napoli ha toccato nonostante l’infortunio di Milik e il rapporto controverso tra Gabbiadini e l’allenatore. Allenatore che si è inventato Mertens centravanti e ne ha cavato un giocatore di primo livello.Ha quattro giocatori in doppia cifra in campionato: Mertens (23), Insigne (14), Hamsik (11), Callejon (10). E Milik ieri ha segnato il quinto in Serie A.

La media gol subiti è la stessa del secondo anno di Benitez

La nota dolente viene dai gol subiti, 55, in media – considerando che due anni fa il Napoli giocò una decina di partite in più – con la seconda e ultima stagione di Benitez. Il Napoli di Sarri incassa una media di 1,2 gol a partita. Anche allora soltanto la Lazio subiva meno tiri in porta del Napoli, ma quel che conta – ieri come oggi – sono i palloni finiti in rete. E sono tanti, troppi. Un dato decisamente in controtendenza rispetto allo scorso anno, quando la squadra di Sarri incassò 39 rete in 48 gare ufficiali giocate, per una media 0,8 gol a partita. Quasi mezzo gol in meno a partita. Il Napoli ha il miglior attacco della Serie A (77 reti) e la terza miglior difesa (35, la Juve ne ha subiti 20).

Solo tredici giocatori con più di mille minuti in Serie A

Si è arrestata, invece, la rotazione dei giocatori da parte di Maurizio Sarri. Conclusi i doppi impegni, si è tornati alla formazione titolare. Con la vecchia mediana, il tridente basso e Strinic al posto di Ghoulam. Infatti si è creato il vuoto nella classifica dei minuti giocati in campionato. Il vuoto tra il dodicesimo, Allan (1604 minuti giocati), e il tredicesimo, Strinic (1074): quasi seicento minuti tra di loro. Sono tredici i calciatori con più di mille minuti. Sono sedici per la Juventus, e il sedicesimo è Rugani con 1146. Il buco è tra Rugani e il 17esimo, Sturaro, che ne ha giocati 877. Quindici, invece, per la Roma che ha una partita in meno. Il quindicesimo è Juan Jesus con 1135 minuti.

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